Forgione: “Conte avrebbe depennato Napoli-Cagliari, ma Coppa Italia va comunque onorata”
Angelo Forgione, giornalista e scrittore, è intervenuto sulle frequenze di Radio TuttoNapoli nel corso di 'NapoliTalk', partendo dall'analisi delle ultime dichiarazioni del presidente Aurelio De Laurentiis riguardo alla forza della rosa: “Sulla carta certamente il Napoli è migliorato: è stata ampliata la rosa investendo milioni, quindi è chiaro che sulla carta il Napoli è nettamente più forte dell’anno scorso, una stagione in cui ha vinto sì lo Scudetto ma non aveva grandi ricambi. Si è lavorato per allargare la rosa, il problema è che poi questa rosa si è ritrovata di nuovo ristretta per tanti infortuni. Dalla carta alla realtà c’è sempre questa discrepanza che va considerata. In questo momento il Napoli sta facendo più o meno lo stesso, tra virgolette, prodigio dell’anno scorso: sta conducendo un campionato pur non avendo tutti i suoi effettivi, quindi senza quella forza di squadra e di rosa che era stata costruita alla vigilia. Sotto questo aspetto si possono paragonare le due imprese, anche se questa non è completa: siamo solo a un terzo di campionato. È chiaro che stiamo paragonando una squadra che è prima in classifica, ma che è prima con tante difficoltà che non sto qui a raccontarvi, perché le conoscete benissimo".
A proposito degli infortuni di cui parlavi, lo stesso De Laurentiis ieri ne ha parlato tra i tanti temi trattati durante il Gran Galà del Calcio. “Intanto faccio una premessa: quello che dice il Presidente è sempre molto articolato e ama divagare, però il focus dei suoi discorsi, in linea di massima, è sempre molto oculato e preciso in ciò che vuole colpire e analizzare. È chiaro che poi, nella media, su dieci cose che dice sette sono da prendere sul serio e altre tre magari da scartare, ma questo fa parte del personaggio. Però, ripeto, in linea di massima è un uomo che sa il fatto suo, sa quello che vuole dire e come lo deve dire: non ha peli sulla lingua, non ha timore reverenziale verso nessuno. E senza girarci troppo intorno, il problema del calcio italiano è una sostanziale vecchiezza: c’è una vecchiezza dirigenziale, come ha detto il Presidente. Va svecchiato tutto. Tutto rispecchia poi il vero problema del calcio italiano, che è l’assenza di impianti sportivi nuovi. Se non ci mettiamo di buona volontà e non rifacciamo gli stadi, il calcio italiano non si risolleva. Oggi il calcio è spettacolo, è televisione, e quando i network devono trasmettere una partita ci pensano due volte: gli stadi italiani non sono un bel vedere per le immagini televisive. Questo è il primo problema. Dopodiché, se hai la fortuna - come ha detto il Presidente - di avere DAZN che non ti abbandona, bene; però comunque non è che ti faccia un’offerta faraonica. Tutti sono attaccati a questa canna del gas che è il sostentamento garantito da DAZN. Ma se DAZN dovesse andare via, ha ragione perfettamente il Presidente: sarebbe uno scisma, un cataclisma totale. Verrebbe giù tutto il sistema. Quindi si viaggia davvero sul filo del rasoio: bisogna ragionare seriamente sul rifacimento degli stadi e sul cambiamento del management del calcio italiano, che è ancora legato a personaggi che non hanno visione del futuro, del calcio, né del business. Su questo De Laurentiis ha perfettamente ragione”.
Domani c’è il Cagliari: che partita ti aspetti? “La partita di domani è davvero una di quelle che, se Conte avesse potuto depennare dal calendario, lo avrebbe fatto volentieri. È più che altro un impegno, ma va comunque onorato: il Napoli la Coppa Italia l’ha vinta con Gattuso, quindi stiamo parlando dell’epoca Covid, 2020, e da lì in poi non l’ha più onorata. Ci viene in mente anche la sconfitta dell’anno scorso contro la Lazio”.
Non rischia di ricordare quel Lazio–Napoli dello scorso anno, anche per le scelte di formazione che ci immaginiamo per domani? “L’anno scorso l’atteggiamento fu proprio di una volontà di uscire da quella Coppa. Conte puntò tutto sul campionato, sapeva di non avere le risorse, quindi fece in modo di uscire anche dalla Coppa Italia e concentrarsi totalmente sugli impegni di campionato. E questa cosa poi ha fruttato, perché il Napoli ha vinto il campionato con un solo punto di vantaggio. E in qualche modo un piccolo peso l’ha avuto anche quella scelta, perché voi ricorderete che dopo il turno successivo fu Inter-Lazio: la Lazio passò e andò a incontrare l’Inter, quindi l’Inter si sobbarcò di due partite oltre agli impegni di Champions. E sapete come è arrivata alla fine della stagione. Io darei un peso specifico non indifferente a quella scelta. Stavolta la vedrei diversamente: io credo che il Napoli voglia superare questo turno. Non farà in modo di uscire volontariamente, ma proverà a passare chiaramente con le seconde linee, perché c’è da preservare le forze per la partita di domenica e per la Champions della prossima settimana. Quindi tutti coinvolti, ma con il giusto valore alle cose. La partita con il Cagliari non è la partita di campionato, non è un Cagliari-Napoli “infuocato”. È una gara da prendere con serietà ma senza troppo impegno dal punto di vista degli effettivi: i titolari vanno assolutamente salvaguardati per i momenti cruciali della stagione”.
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