Criscitiello dà 10 ad ADL: "Potrà sbagliare ancora ma chi vince a Napoli è nella storia!"

Nel suo editoriale per il sito di Sportitalia, il giornalista Michele Criscitiello ha stilato il pagellone del 2023, premiando col 10 Spalletti e parlando anche di De Laurentiis. Di seguito alcuni stralci:
"10 LUCIANO SPALLETTI (ALLENATORE CAMPIONE D’ITALIA)
Sul trono ci finisce l’allenatore che ha scritto la storia di Napoli. Spalletti fa un capolavoro e consegna il primo scudetto ai partenopei senza Dio in campo. Tricolore che, appunto, ha tre colori e va diviso in tre. Spalletti, Giuntoli e De Laurentiis. L’allenatore fa un lavoro sul campo e nello spogliatoio pazzesco. Intelligente a lasciare da vincitore e a non cadere nella trappola di Aurelio. Subentra a Mancini in Nazionale e ottiene anche lì un successo non scontato. Italia agli Europei. Giuntoli viene bistrattato dal suo Presidente e dalla città ma il tempo dimostrerà che era lui uno degli artefici del miracolo e non i suoi collaboratori che gli hanno voltato le spalle per salire sul carro del capo. 10 anche a De Laurentiis. Un Presidente che vince lo scudetto a Napoli deve essere solo elogiato. E’ anche vero che in pochi mesi rovina tutto ma può sbagliare anche due campionati di fila, chi vince il titolo a Napoli resta nella storia.
5 ROBERTO MANCINI (C.T. ARABIA SAUDITA)
Non giudichiamo i modi e neanche i tempi al massimo serviva maggiore chiarezza quando a metà agosto, all’improvviso, ha lasciato la Nazionale dopo aver accettato di esserne un pilastro per il futuro. La sua è stata una fuga dal Paese che lo ha difeso (la Federazione e non la Nazione) dopo il fallimento mondiale. Male anche i suoi primi mesi sauditi. Sicuramente ha vissuto anni migliori del 2023.
0 F.I.G.C.
Annata orribile per la Federazione. Perde Mancini e credibilità dopo avergli pubblicamente consegnato le chiavi di Coverciano. L’Italia gioca male e si qualifica per miracolo divino. La gestione della penalizzazione della Juventus è stata indecente e parrocchiale. Non fa rumore come la Juventus ma l’esclusione della Reggina dal campionato di serie B meriterebbe una indagine della Procura della Repubblica. L’iscrizione della Sampdoria anche. Il sistema non è più credibile e le colpe maggiori sono proprio del palazzo romano. Le regole sono obsolete, non produciamo più calciatori e inseguiamo inutilmente il marketing. Vedi il fallimento del calcio femminile. Una moda già finita. In chiusura di anno il colpo per il sistema: stop al decreto crescita. Una Federazione politicamente forte avrebbe portato a casa il risultato con il Governo. Invece si registra l'ennesima sconfitta politica".
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