Napoli Basket, Caruso: “Voglio tornare ai miei livelli! Coach Magro? E’ esigente. Su Bologna…”

Napoli Basket, Caruso: “Voglio tornare ai miei livelli! Coach Magro? E’ esigente. Su Bologna…”
Oggi alle 14:00Basket Napoli
di Francesco Carbone

Nel corso di “Speak&Roll”, su Radio Crc, è intervenuto il centro del Napoli Basketball Guglielmo “Willy” Caruso in vista dell’esordio sul parquet dei campioni d’Italia della Virtus Bologna. Di seguito le sue parole: "E' giusto che la pressione ci sia perché sono il primo a voler fare bene, cerco di tramutarla in carica che può aiutarmi a dare di più. Gli anni di Milano un po' si sentono, non è facile tornare a pieno ritmo, essere un giocatore importante per una squadra e ne sono consapevole. Ma so di avere la fiducia dei compagni e della società per integrarmi al più presto, poi di natura sono sempre molto positivo. So che c'è molto lavoro da fare ma sono tranquillo".

L'ESPERIENZA AL COLLEGE - "L'esperienza del college è un qualcosa che mi porto nel quotidiano anche oggi, sentendomi con coach e compagni di allora. Grazie a loro sono uscito da una comfort zone che mi ha portato a crescere in fretta, anche come uomo, superando delle difficoltà che ci stanno per chi parte da zero. A Santa Clara ho costruito legami importanti, sono quelli che, insieme ai ricordi, rimangono a un atleta quando finisce la sua carriera".

"I DUE ANNI A MILANO? LI RIFAREI MA..." - "Non sono uno che pensa molto al passato e ad eventuali rimorsi. Quando scelsi Milano vivevo un momento in cui sentivo che era la scelta più giusta. Col senno di poi, forse, mi sarei presto un po' più di tempo dopo la bella stagione a Varese. Sicuramente negli ultimi due anni c'è stato un mix di cose positive e negative: non è facile comunque giocare e allenarsi a corrente alternata, anche se ho avuto l'opportunità di lavorare con un coach duro ed esigente come Messina, che chiede sempre tanto e vuole che tu sia pronto dal primo minuto anche dopo due settimane che non giochi. Non rinnego nulla, ripeto, è un percorso che comunque mi ha aiutato, un'esperienza in cui ho conosciuto anche grandi campioni come Mirotic e Pippo Ricci".

"GIOCARE DA QUATTRO? NON E' (ANCORA) IL MOMENTO" - "Sicuramente giocare anche da quattro potrebbe aiutarmi a essere più versatile, anche in un discorso di prospettive e di carriera, però non è una cosa di cui abbiamo bisogno in questo roster. Abbiamo Aamir Simms e Kaspar Treier in quel ruolo, anche Savion Flagg può occuparlo quindi non è una cosa che stiamo cercando in questo momento. Poi la stagione è lunga, possono esserci sempre gli aggiustamenti e cambiare in funzione della squadra, anche per colmare quelle che sono le mie carenze. Vedremo in futuro, però adesso mi sento più importante per la squadra giocando come centro".

IL RAPPORTO CON COACH MAGRO - "Coach Magro è un allenatore esigente, mi piace molto a livello di letture e chiede a tutti positività e fiducia l'un l'altro. Vuole aiutarmi a tornare il giocatore che ero, a migliorare le mie carenze, a essere protagonista in un gioco dove molto passa dalle mani delle guardie ma anche noi lunghi dobbiamo trovare lo spazio per creare assist".   

"LA VIRTUS BOLOGNA? TEMO SOPRATTUTTO NIANG ED EDWARDS" - "Nella Virtus trovo pericoloso Saliou Niang, con cui ho condiviso anche la maglia azzurra e sta crescendo tantissimo, credo che soprattutto nel campionato italiano farà grandi cose essendo un'ala molto fisica e versatile. Ovviamente c'è Carsten Edwards, cui dovremo cercare di togliere delle certezze come il tiro da tre e l'attacco a ritmi alti. Comunque parliamo di una squadra di Eurolega, un roster profondissimo con ottimi tiratori e giocatori esperti come Pajola e Hackett. Mi ha impressionato anche Smailagic come lungo molto duttile, per quanto riguarda noi veniamo da una buona settimana, stiamo preparando la partita nel modo giusto, c'è tutta la voglia di fare bene".

"LA SORPRESA? TRIESTE NELLE ZONE ALTISSIME" - "Trieste può essere la sorpresa, soprattutto nelle zone alte, a ridosso di Milano e Bologna. Conosco alcuni dirigenti e giocatori come Colbey Ross e Markel Brown già miei compagni a Varese. La piazza è calda, loro possono accendersi improvvisamente, sono da temere".