Tmw Magazine - Roberto Insigne si racconta: "Preferivo la bicicletta, ora mi ispiro a Di Maria e sogno di vincere col Napoli"

Sulle orme di un fratello. Come esempio, ma non come ossessione o influenza personale. Anche se la famiglia è molto importante per Roberto Insigne, forse la componente fondamentale per il succes- so nel calcio e nella vita. “Un rapporto eccezionale - spiega -. Sono convinto che per giocare bene serve la serenità con la famiglia. Quando la mia squadra gioca in casa i miei vengono a seguirmi sempre, in Nazionale naturalmente è più difficile anche per via della lontananza dei diversi luoghi”.
Dicevamo di Lorenzo: è vero che non ti ha influenzato troppo?
“È vero, non mi ha influenzato anche perché siamo due persone distinte. Oltretutto lui ha già dimostrato il suo valore, spero di riuscirci presto anche io. Per me non c’è stato nessun peso; certo, a livello mediatico si parla molto di lui, io semplicemente non ci penso”.
Come nasce quindi la passione per il calcio? “È iniziata a sei anni, sei anni e mezzo. Devo ammettere che il mio sport preferi- to era la bicicletta. Però guardavo i miei amici giocare e mi sentivo un po’ solo. Mio padre allora mi ha spinto, mi diceva che era meglio il calcio, anche per un discorso di spirito di squadra e collettivo”.
Abbiamo parlato di tuo padre e di tuo fratello. C’è anche una ragazza nella tua vita? “Sì, ho una ragazza da quattro anni e si tratta qualcosa di molto importante per me. Devo ammettere... CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE GRATUITAMENTE L'INTERVISTA SUL TMW MAGAZINE
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