We are the World: Club Napoli Madrid

Napoli non è Napoli, non è circoscritta ad un territorio, Napoli è uno stato d'animo, è un sentimento, è un qualcosa che non si può né intendere né volere, è una Fede: o la si ha o non la si ha. Nell'ultimo caso si è parecchio sfortunati perché "Grazie a Dio sono tifoso del Napoli".
Come dice Luciano De Crescenzo "Napoli per me non è la città di Napoli ma solo una componente dell'animo umano che so di poter trovare in tutte le persone, siano esse napoletane o no. A volte penso addirittura che Napoli possa essere ancora l'ultima speranza che resta alla razza umana".
Essendo il primo amore non c'è distanza che tenga e così abbiamo pensato di contattare vari Club Napoli in giro per il mondo per questa nuova rubrica. Questa volta siamo stati ospiti di Andrea Coppola, presidente e fondatore, insieme a Cristiano Vastolo, del Club Napoli Madrid, intitolato ad una persona che ha avuto grande risalto nella storia recente del Napoli:
Andrea, a chi avete intitolato il club?
"Abbiamo regalato la sciarpa a Gianluca Grava prima della partita col Villareal, perché il club è intitolato a lui. Ha fatto il Napoli dalla C alla Champions, se lo meritava. Lì lo conoscemmo, ci fece autografi e passammo un po' di tempo con lui".
Come viene visto il Napoli in Spagna?
"Il Napoli è molto simpatico in Spagna, è una delle italiane più apprezzate. Prima per Cavani, ora soprattutto per Benitez. Marca parla sempre del Napoli, come giornale per esempio ed a Madrid si segue tanto come squadra".
Come vivono i tifosi del Real le prestazioni degli ex madrileni?
"A Madrid soprattutto rimpiangono Higuain, per i tifosi era meglio vendere Benzema e non vendere Callejon perché era un giocatore che lottava sempre fino all'ultimo, proprio come sta facendo da noi".
Come valuti la stagione del Napoli?
"Mi aspettavo un po' di più, non mi aspettavo il distacco dei 10 punti dalla Juve già a Gennaio. Dalla Champions a me non ha importato uscire, preferisco lo scudetto, vinciamo prima in Italia. Lo scorso anno si è sprecata una grande occasione per lo scudetto e per vincere l'Europa League. Noi del club vogliamo giocare per vincere. In Europa è impossibile. Preferisco puntare a vincere in Italia e puntare all'Europa League".
Ci parli un po' del Club?
"Non abbiamo una sede ufficiale, ma ci vediamo sempre al solito bar. Ci riuniamo ogni volta che gioca il Napoli ed una volta al mese ci riuniamo per una pizza. Prima del Napoli, il bar, mette Quel ragazzo della curva B come inno. Prima e dopo e le partite. Dal vivo abbiamo visto partite in tutta Europa, da quella del Benfica".
Come fate a prendere i biglietti per andare allo stadio?
"Per noi tifosi all'estero è impossibile comprare i biglietti. Con i club di Parigi, Bruxelles e Londra abbiamo creato un coordinamento europeo dei club Napoli per risolvere questo problema. Per comprare un biglietto di Champions bisogna andare a ritirarlo al San Paolo quindi noi come facciamo? Spesso abbiamo preso biglietti in altri settori rischiando la vita come a Bucarest, a Utrecht, a Liverpool. Stessa cosa per i biglietti di casa. Non esiste una fidelity card come per le altre squadre. Le altre squadre europee addirittura me li spediscono a casa i biglietti. Io ho la carta dell'Atletico Madrid, del City, perfino dell'Elsborg. In tutta Europa funziona bene e vengono tutelati i tifosi".
C'eravate anche col Villareal?
"Noi eravamo quelli che caddero in campo, ci facemmo molto male. Lì conoscemmo Grava e gli demmo la sciarpa".
Avete conosciuto anche qualche altro ex del Napoli?
"Abbiamo conosciuto Maradona, quando era allenatore dell'Argentina. Passammo una settimana fuor l'albergo dell'Argentina a Madrid e conoscemmo anche Lavezzi".
Editore: TC&C SRL - Testata giornalistica
aut. Tribunale Napoli n. 4 del 12/02/2020
Iscritto al Registro Operatori
di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale: Antonio Gaito
Direttore responsabile: Francesco Molaro
