Cittadinanza onoraria a Koulibaly: sì del consiglio comunale

È stato approvato ieri in consiglio comunale l’ordine del giorno per la cittadinanza onoraria a Kalidou Koulibaly. Ora starà al sindaco Luigi de Magistris, perché a lui spetta il conferimento dell'onorificenza , formalizzare una scelta che ieri l’assise, su spunto della stessa maggioranza del primo cittadino, ha approvato. Un ordine del giorno, quello proposto dai consiglieri Laura Bismuto (Dema) e Nino Simeone (Agorà) in calendario già da gennaio, dopo la vicenda dei buu razzisti al calciatore senegalese al San Siro contro l’Inter. In quell’occasione, infatti, Koulibaly rivendicò fiero di sentirsi, tra l’altro, anche napoletano. Un qualcosa che è stato apprezzato dai rappresenti del popolo napoletano che hanno votato il documento che fa presente al primo cittadino la volontà dell’assise.
«RAPPRESENTA LA CITTÁ». «Una scelta fortemente voluta a seguito delle offese e dei cori rivolti al giocatore durante la partita Napoli-inter nello scorso dicembre. Offese a cui Koulibaly rispose con dichiarazioni che hanno dimostrato che, oltre ad essere un fuoriclasse, è un esemplare cittadino del mondo. Un'iniziativa dalla grande valenza simbolica, che va a ricordare e sottolineare la natura antirazzista, multiculturale e multietnica della nostra città, di cui Kalidou Koulibaly è e può essere degno rappresentante», spiegano Simeone e Bismuto.
LA PROPOSTA - «Koulibaly con il suo comportamento in campo e con il suo messaggio nel postpartita (“Sono fiero di essere senegalese, francese e napoletano”, ndr) si è dimostrato un vero napoletano. Da Napoli può arrivare un segnale importante a tutta la comunità non solo calcistica ma a tutta l’Italia. Già attraverso la battaglia che sta conducendo Carlo Ancelotti il club si è fatto promotore nel paese e non solo di questa lotta ad un fenomeno, come quello razzista, che nel 2019 è inaccettabile. Con questo ordine del giorno la politica napoletana, spero in modo compatto, può dare un segnale molto importante», aveva detto a Tuttonapoli Nino Simeone presentando a gennaio l’ordine del giorno. Sulla stessa linea Laura Bismuto, che spiegò: «La proposta non è stata fatta per smanceria, nè per tifoseria, ma perché, in un momento storico come questo, dove in primis i vertici dello stato italiano alimentano un clima di intolleranza Kalidou Koulibaly, con la sua reazione dinanzi a quanto accaduto durante la partita Inter-Napoli, ha dimostrato di essere, prima che un grande fuoriclasse, un esemplare cittadino del mondo. Questo comportamento richiede un riconoscimento di appartenenza ad una cultura, come quella napoletana, che racconta di un popolo accogliente e capace di contaminarsi come pochi popoli al mondo. Kalidou Koulibaly oggi incarna in pieno la natura multietnica e multiculturale che da sempre, con orgoglio, caratterizza Napoli e i suoi abitanti»
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