Quella frase di ADL che adesso si sta avverando

“Sarà un Napoli Osimheniano” aveva detto il presidente De Laurentiis un anno fa a Castel Di Sangro. Il patron azzurro aveva esaltato l’acquisto del nigeriano che aveva stupito tutti sin dal ritiro in Abruzzo.
L'INIZIO - Buono l’inizio della scorsa stagione di Osimhen che aveva esordito con due buone prestazioni contro Parma e Genoa e siglato il primo gol nel 4-1 all’Atalanta. In quella gara si erano viste tutte le caratteristiche e le potenzialità del nigeriano nell’attaccare lo spazio con velocità sfruttando le difese alte degli avversari.
LE DIFFICOLTA' - Poi sono arrivati i problemi. Le difficoltà di natura tattica del Napoli prima e l’infortunio alla spalla dopo lo tengono fuori per 11 turni di campionato. Al rientro il Covid lo colpisce e resta fuori altro tempo. Una volta rientrato, dalla 26esima all’ultima giornata, Osimhen mette a segno 8 reti. Trascina il Napoli e mette in evidenza tutte le sue qualità.
L'ANNO BUONO? - Quest’anno le premesse sono le stesse, forse. Un anno in più di esperienza, integrità fisica e un nuovo allenatore in panchina. Luciano Spalletti ha un feeling particolare con gli attaccanti che con lui hanno sempre fatto benissimo. Il nigeriano ha realizzato le prime due reti stagionali contro il Leicester. Due gol diversi, a dimostrazione di un repertorio vasto e di alto livello. Spalletti ha detto che crescendo diventerà un extrabomber. Solo il tempo potrà dirlo, ma quella frase di De Laurentiis sta cominciando ad avverarsi.
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