Calzona: "Due tocchi e verticalizzare appena si può, se si sbaglia è colpa mia! Kvara? Felice qui. Sul Barça..."

Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Cronache di Spogliatoio, nel corso della quale si è soffermato anche su Kvara
08.03.2024 14:02 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Calzona: "Due tocchi e verticalizzare appena si può, se si sbaglia è colpa mia! Kvara? Felice qui. Sul Barça..."

Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Cronache di Spogliatoio (QUI LA PRIMA PARTE), nel corso della quale si è soffermato anche su Khvicha Kvaratskhelia, calciatore conosciuto quest'anno poiché arrivato dopo il suo addio allo staff di Luciano Spalletti, nell'estate del 2022:

"Parlando con Francesco Sinatti (preparatore atletico, ndr), mi aveva fatto un po' il quadro di questo ragazzo. Ho trovato un ragazzo di una disponibilità unica. Leggermente introverso, ma neanche tanto, tant'è che dopo due giorni l'ho visto scherzare coi compagni, contento di essere in quest'ambiente. Se non fa la prestazione è il primo che fa autocritica e questa cosa mi piace molto.

E' cresciuto tantissimo sotto l'aspetto tattico. Le prime prestazioni sue nella mia gestione non sono state all'altezza, ma parte della sua prova non positiva è colpa mia perché gli ho chiesto di fare cose nuove velocemente. Ad esempio lui era abituato a fare una fase difensiva di rincorsa, io invece gli chiedo una fase difensiva preventiva, in modo da fargli anche risparmiare energie. Sono concetti diversi. Lui si è talmente focalizzato sulle mie richieste che ha perso di vista le sue qualità principali".

Cronache di Spogliatoio ha pubblicato anche altre dichiarazioni del tecnico calabrese: "In ogni allenamento proviamo a giocare a due tocchi. Il possesso palla per questo Napoli è fondamentale. Ho detto ai giocatori di verticalizzare appena possibile, di non preoccuparsi se sbagliano: nel caso è colpa mia.

Barcellona? Andare avanti in Champions League è importante per mille motivi. Chi fa il mio mestiere sogna di esserci. Noi andiamo lì a giocarcela a viso aperto perché è nella nostra e nella mia mentalità.

Sarri? L'ho conosciuto tramite un amico in comune. Lui faceva il promotore finanziario, avevo due spiccioli da parte e li ho dati a lui per la gestione, ma finivamo a parlare sempre di calcio. Io ero al Tegoleto, avevano licenziato l'allenatore, e mi hanno chiesto di fare il player-manager. Io però volevo solo giocare e ho suggerito Sarri per la panchina. Abbiamo fatto un'ottima stagione e da lì è nato tutto.

Ho riportato nello staff Francesco Sinatti come preparatore atletico. Uno dei migliori in circolazione, ha battezzato mia figlia. I giocatori lo amano e lo stimano".