De Laurentiis: "Diritti di immagine? Voglio aumentare il fatturato per essere competitivo con le big"

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha parlato a Radio Marte anche dei diritti di immagine:
De Laurentiis: "Diritti di immagine? Voglio aumentare il fatturato per essere competitivo con le big"
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© foto di Marco Iorio/Image Sport

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha parlato a Radio Marte anche dei diritti di immagine: "E’ un problema culturale. Se vado a fare una negoziazione con Brad Pitt o Johnny Depp, io mi siedo con 10 avvocati e di fronte ne trovo altri 10 della controparte. Si discute in maniera normale. C’è un contratto in cui lui mi dà le sue prestazioni di attore e un altro in cui mi cede il risultato della sua opera recitativa in modo che possa usare le sue immagini per il film. La stessa cosa io applico nel calcio. I moduli di Lega sono una paginetta. Ho capito che eravamo alla preistoria. Non si può depositare un contratto con un pre-stampato, i miei hanno una specificità. Il mio obiettivo è non far fallire mai più il Napoli e farlo retrocedere.

Bisogna avere la coerenza e la cultura che certe situazioni non accadano. Le multinazionali come Nike e Adidas mettono sotto contratto i calciatori, ma come si permettono? Vi risulta che abbiano fatto un accordo con tutti i presidenti di serie A? Vi risulta che vogliano aiutarci negli stadi. Anche qui c’è una cultura sbagliata, quando un club fa un contratto anche se non fosse interessato a gestire l’immagine, dovrebbe dire al calciatore che è autorizzato a sfruttarla per il tempo in cui sei in un determinato club. Il signor pincopallo ha un contratto con Nike e va benissimo, ma ci deve essere una clausola che prevede l’annullamento quando c’è il trasferimento ad un’altra società che gestisce diversamente i diritti d’immagine. Io sto progettando di fare le scarpe del Napoli e voglio invadere il mercato, qualcuno non può arrivare a casa mia e dire che non posso farlo. Devo pensare ad aumentare il fatturato per essere competitivo. Devo pensare che Nike e Adidas sono pagati da altri 4-5 club per rompere le scatole a noi e non farci crescere. I contratti con la Nike sono lunghissimi e vorrei farli analizzare dai miei legali”.