Kevin De Bruyne: l’eterno ritorno del talento 'piegato' al dovere

C’è un filo sottile che unisce i grandi campioni: la capacità di tornare al centro della scena, di adattarsi ad una nuova realtà, di piegarsi alle necessità del gruppo senza mai perdere la propria grandezza. Nel Napoli di Conte, questo filo ha preso i tratti di Kevin De Bruyne, leader silenzioso, fuoriclasse immenso, uomo disposto al sacrificio.
Dal giorno del suo arrivo, l’impressione è stata chiara: non un fuoriclasse venuto a imporsi con l’arroganza del talento, ma un campione pronto a mettersi a disposizione di un progetto, di un’idea di calcio collettivo. De Bruyne è l’eterno ritorno del talento piegato al dovere. Un campione che sa vestire i panni dell’operaio, senza smettere di essere artista. In una squadra che vive di intensità e collettivo, la sua disponibilità totale è il valore aggiunto che moltiplica la forza del gruppo.
Il Napoli ha ritrovato non solo un fuoriclasse, ma un simbolo. Il suo continuo movimento ha mandato letteralmente in tilt la difesa della Fiorentina, che per tutta la partita ha provato a prendere le contromisure, senza mai riuscirci.
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