Non ho visto Maradona

26.11.2020 08:09 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Non ho visto Maradona
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(di Arturo Minervini) - Io non l’ho visto Maradona. Mi è sfuggito di un soffio, sempre. Ha dribblato anche me, lasciandomi con la mascella penzolante e la bocca ricolma di uno stupore nuovo. 

Io non l’ho visto Maradona, ma è come se l’avessi fatto. È andato via, lasciando tracce ben visibili. Tracce su cui è giusto indugiare, per seguire silenziosamente la scia di un mito che poi, se ci pensi bene, non c’era mica bisogno di vederlo.

E allora bisognava fare qualcosa. Aiutare chi Maradona dal vivo non l’aveva visto. E Napoli l’ha fatto, come fa con le sue storie più belle. L’ha cullato, spedito su una stella nel cielo, di quelle luminose, di quelle che non fai fatica ad indicarle anche nella notte più scura. Era già lì, da tempo. In una dimensione che non appartiene a chi ha bisogno di respirare per sentirsi vivo. 

Siamo la generazione cresciuta col naso all’insù, a fissare quell’astro che imprendibile, come in campo, aveva lasciato ammirare giusto la sua scia. Siamo la generazione del ‘Raccontami Diego’ al più anziano del quartiere, dimmi com’era vederlo dal vivo tutte le domeniche. Siamo la generazione tronca, che avrebbe desiderato dieci anni prima solo per poter essere dall’altra parte del racconto.

Io non l’ho visto Maradona, penso scioccamente. E la tristezza mi assale, inattesa, come la perdita. È un pensiero che non scaccio via, un dubbio che mette radici come una pianta maligna nella testa. E piango, sì, piango. Prima di comprendere. Fino a fare i conti con le lacrime, che lavano via questo maledetto pensiero. Io non l’ho visto Maradona, ma è come se l’avessi fatto. È nella testa, nel cuore, nelle mani, nelle voci di chi me l’ha raccontato. Tramandato come quelle tradizioni inossidabili. Ecco perché ieri non sei morto per davvero. Perchè, stai sicuro Diego, che tutti quelli che non ti vedranno sapranno chi eri. Racconteremo a loro chi eri. E cosa sei riuscito a fare.