AUDIO - De Paola: "A Kvaratskhelia non trovi un difetto, è straordinario"

Nella giornata di oggi durante l'appuntamento con L'Editoriale è intervenuto ai microfoni di TMW Radio Paolo De Paola. Queste le sue parole:
Questo Napoli sembra sempre più una macchina perfetta. “Anche in una giornata non brillantissima, la capacità del Napoli di tirare fuori prestazioni è incredibile. Anche quando non girano al 100%, riescono sempre a trovare soluzioni e Kvaratskhelia è un qualcosa di straordinario. Oltre alle sue qualità è molto disciplinato, in più quella palla per Osimhen era semplicemente perfetta. Spalletti fa bene a tenerlo sotto controllo, ma ora non riesci a trovargli un difetto. C’è il desiderio di vedere il pallone nei suoi piedi, ti fa sognare il calcio e questa è la bellezza. La grande capacità del Napoli è la riconquista del pallone, soffocano di fatto le giocate degli avversari e anche ieri il Bologna è andato in enorme difficoltà sulla pressione di Osimhen e non solo. Il Napoli è un misto di Guardiola, Zeman e Lippi, gioco all’italiana ed europeo.”
Inter e Milan hanno ottenuto due vittorie pesanti, che momento stanno vivendo? “Più del momento, mi voglio soffermare sue due giocatori di Milan e Inter, ovvero Kessié e Brozovic, che rappresentano assenze pesanti. Il Milan non ha ancora sostituito l’ivoriano, nel nostro campionato si sente ma ancora sostituibile mentre invece in Europa non si rimedia. I rossoneri devono ritrovare armonia a centrocampo. Dall’altra parte invece l’Inter, con l’assenza di Brozovic, ha ritrovato armonia e Calhanoglu in regia con Barella rappresenta un centrocampo molto elastico. Non dico che Brozovic crei problemi nello spogliatoio ma lo penso, quei musi lunghi fanno parte del giocatore.”
Come va giudicato il successo della Juventus nel derby di sabato? “La Juventus è sempre la stessa Juventus, ha preso questo brodino che è il successo nel derby e ditemi come sia normale oggi parlare di una Juve che ha fatto meglio di Inter e Napoli contro il Torino. Questa Juve deve analizzare quanto successo e fare un mea culpa dal punto di vista societario, a cominciare dai dirigenti che assecondano in ogni modo le richieste dell’allenatore fino alla preparazione fisica sbagliata in estate. Bonucci? Adesso ci si rende conto che condiziona in negativo il gioco, io lo sto dicendo da tempo. L’inizio della crisi della Juventus va individuata nell’ultimo anno di Allegri e nel primo di Sarri, ma non per l’arrivo di Ronaldo che ha avuto numeri straordinari con la Juventus, vogliamo discutere un giocatore del genere? Purtroppo la sua personalità però era troppo forte, e questo problema Ronaldo lo crea ovunque e condiziona la squadra. In piccolo, ma molto in piccolo, questo problema lo crea anche Bonucci a livello difensivo. Lui ha bisogno di una difesa che arretri, che non giochi in avanti.”
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