Coronavirus, l'Oms avverte: "2-3% del mondo infetto, fine lockdown non è fine pandemia!"

Coronavirus, l'Oms avverte: "2-3% del mondo infetto, fine lockdown non è fine pandemia!"TuttoNapoli.net
lunedì 20 aprile 2020, 20:10Le Interviste
di Redazione Tutto Napoli.net
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha parlato in conferenza stampa.

Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha parlato in conferenza stampa per dare alcuni aggiornamenti sull’emergenza Coronavirus. Questi alcuni passaggi del suo intervento: “Come prima cosa volgio ringraziare i musicisti, gli attori e i personaggi illustri che sabato hanno dato vita a ‘One World, Together at Home’ (concerto virtuale ideato da Lady Gaga che ha raccolto fondi per 128 milioni di dollari da destinare proprio all’OMS). Un successo enorme, l’OMS è orgogliosa di voi. Avevo chiesto ai miei collaboratori di portarmi idee folli, questa lo è stata e ora chiedo che ne arrivino altre. Ieri ho avuto il piacere di incontrare i Ministri della salute del G20, ho apprezzato il supporto all’organizzazione. Il nostro obiettivo ovviamente è quello di aiutare tutti i paesi a salvare vite. Siamo qua per questo.
Abbiamo parlato dei fattori che i paesi dovranno prendere in considerazione quando inizieranno ad allenatre le restrizioni del lockdown.

Ricordiamo che allentare le restrizioni non vuol dire fine dell’epidemia. Per arrivare a quel punto servirà uno sforzo costante da parte di singoli individui, governi e intere comunità che dovranno continuare a reprimere e controllare questo virus mortale. Il lockdown può aiutare a ridurre l’epidemia all’interno di un paese, ma nessuno può fermarla da solo. I vari paesi adesso devono assicurarsi di poter rilevare, testare, isolare e curare ogni singolo caso, oltre che tracciare i suoi contatti. In questo senso, accogliamo con piacere lo sviluppo accelerato e la validazione dei test per rilevare gli anticorpi da COVID-19, questo ci aiuterà a comprendere l’estensione reale dell’epidemia nella popolazione. I primi dati ci dicono che una percentuale relativamente piccola di popolazione, non più del 2-3%, è stata contagiata. Per proseguire su questa strada, l’OMS sta lavorando con Foundation for Innovative New Diagnostics e Clinton Health Access Initiative per validare 5 nuovi test che potranno essere prodotti in grande quantità”.