Kvara come Diego? Bianchi: "Lasciamo perdere... Chi può dire se è meglio Mozart o Beethoven?"

Kvara come Diego? Bianchi: "Lasciamo perdere... Chi può dire se è meglio Mozart o Beethoven?"TuttoNapoli.net
© foto di Marco Frattini
venerdì 11 novembre 2022, 18:00Le Interviste
di Redazione Tutto Napoli.net
Ottavio Bianchi, allenatore del Napoli scudettato, ha parlato del Napoli attuale in un'intervista concessa all'edizione odierna di Tuttosport

Ottavio Bianchi, allenatore del Napoli scudettato, ha parlato del Napoli attuale in un'intervista concessa all'edizione odierna di Tuttosport: "Non sembra, è invincibile. Vince sempre, in casa e fuori senza differenza alcuna. Gioca bene, ha ottimi interscambi tra chi gioca di più e chi gioca di meno. È stato impressionante come sia riuscito ad ovviare all’assenza di un giocatore determinante come Osimhen. Nel mix va messo anche l’entusiasmo che a Napoli non manca mai, ma che quest’anno è anche più maturo del solito. Certo quella è una città particolare, dove l’esaltazione sale all’ennesima potenza quando le cose iniziano ad andare bene, ma anche se dal nostro primo storico scudetto sono passati ormai 35 anni e da quello successivo, cioè l’ultimo, 32, trovo che l’ambiente stia vivendo bene quello che è un nuovo momento magico. Non vedo una crepa. C’è perfetta unità d’intenti tra allenatore, società, squadra, tifosi e pure i mass media. C’è euforia, ma quella giusta. Hanno aspettato tanto, sanno cosa significa aver vinto e aver poi dovuto vedere a lungo gli altri che vincevano".

Quando sente i paragoni tra Kvaratskhelia e Maradona cosa pensa? 
"Lasciamo perdere, ma non tanto perché il paragone non regga, ma perché non ha senso gettare pressioni inutili addosso a un ragazzo di 21 anni che sta facendo così bene al primo anno nel campionato italiano. Chi può dire se è stato più bravo Mozart o Beethoven? È anche questione di gusti. Il Napoli è una bella squadra, equilibrata, alla quale si attaglia perfettamente la vecchia, ma sempre attuale, definizione di gioco di squadra. Ci sono talenti che si esaltano nel collettivo e viceversa. Sui libri di testo di Coverciano hanno sempre insegnato questo e il Napoli di quest’anno ne è l’emblema. Guardate i giocatori che entrano a gara in corso: non si sentono affatto sminuiti, sanno anche loro come fare la differenza. Nel calcio delle 5 sostituzioni chi ha rose siffatte è normale che stia davanti a tutti".