Marino sul rinnovo di Insigne: "Forse la rottura è voluta da ambo le parti"

Marino sul rinnovo di Insigne: "Forse la rottura è voluta da ambo le parti"
domenica 15 agosto 2021, 23:30Le Interviste
di Redazione Tutto Napoli.net
"E’ difficile valutare da lontano la situazione, anche se conosco i protagonisti: il presidente De Laurentiis e Insigne".

Nel corso di ‘Tutti in Ritiro’ su Canale 21, è intervenuto il direttore tecnico dell'Udinese, Pierpaolo Marino: "Come avrei gestito il rinnovo di Insigne? E’ difficile valutare da lontano la situazione, anche se conosco i protagonisti: il presidente De Laurentiis e Insigne, che ho avuto durante la mia direzione a Napoli. Il calcio moderno ci ha abituato che anche i grandi club possono perdere le bandiere e i grandi giocatori e quindi è una situazione che non meraviglia. Ormai i calciatori sono diventati delle aziende e intorno si muovono gli interessi di varie persone, i parenti, familiari, gli sponsor e gli agenti. Non è facile mettere insieme la volontà di tutte queste componenti, poi gli agenti sono la variabile impazzita perché chiaramente in ogni trasferimento hanno interessi maggiori che non a tenere il calciatore sempre in un posto.

Il Napoli avrebbe proposto ad Insigne un ingaggio più basso rispetto a quello attuale? Andare indietro nell'ingaggio per un calciatore significa che il rapporto con il club viene inteso da lui come un rapporto deteriorato. Se la società propone un ingaggio ridotto vuol dire che al momento qualcosa non funziona. E’ vero che c’è stata la pandemia, ma non parliamo di un calciatore di secondo piano anzi di uno che ha vinto gli Europei da protagonista ed quindi difficile non andare verso la rottura nel momento in cui si propone un ingaggio più basso. Però può essere anche che la rottura sia voluta da ambo le parti, perché a volte ci sono momenti della carriera in cui è conveniente sia per il calciatore che per la società realizzare un trasferimento che faccia tutti contenti. Nel calcio moderno queste situazioni ci sono, non mi sento da lontano di prendere le parti pesanti nei confronti di qualcuno perché bisognerebbe conoscere tutto andamento del loro rapporto.

Certo è che comunque nel calcio c’è una volontà di ridimensionamento dovuta al Covid, il club hanno perso tutti gli incassi del botteghino e sarà difficile recuperarli in tempi brevi. Credo che il Napoli sia tra i club che più paga la mancanza del pubblico allo stadio. Ognuno può fare il passo secondo la gamba che ha, tendenzialmente sono sempre dalla parte della società perché è facile aumentare gli ingaggi di qualcuno ma poi si creano dei riferimenti scomodi per gli altri che poi dovrai rinnovare. Bisogna tener conto anche che i giocatori che vengono dall’estero costano molto meno a livello di contratto per il decreto crescita, quindi è più difficile rinnovare un giocatore italiano rispetto a uno straniero".