VIDEO - L’editoriale di Chiariello: “Questo Napoli non trema, ha giocatori con una ferocia prima sconosciuta”

Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello ha commentato la vittoria del Napoli a Cremona nel suo editoriale: “Si diceva ad inizio stagione che il Napoli dipenderà molto dall’’azzardo’, secondo qualcuno, dei cambi tra i titolari di Koulibaly e Insigne. Perché gli altri sono quelli dell’anno scorso, con la promozione tra i titolari di Meret e Zielinski, che non soffre più la presenza ingombrante di Fabian. Intoccabili Lobotka e Anguissa. La scelta di Spalletti, tra l’altro, è andata in un’altra direzione. Piuttosto che insistere con il 4-2-3-1 che aveva prodotto 5 vittorie consecutive dopo il disastro di Empoli, ha riproposto il 4-3-3 per a Zielinski il ruolo che più gli confà, la mezzala di inserimento. Lo scetticismo era tanto, perché effettivamente il georgiano veniva da un campionato minore e non era conosciuto ai più, e Kim, dopo una carriera passata in Corea e in Cina dopo essersi affacciato nel campionato turco facendo benissimo, era da un anno sotto osservazione di Giuntoli. Queste sembravano due scommesse difficile da vincere, che invece si stanno vincendo abbondantemente.
Al di là di queste scommesse, il Napoli quest’anno ha una rosa nettamente più lunga e profonda e con i doppi ruoli finalmente coperti. Se c’è un dubbietto è con il cyborg Di Lorenzo con Zanoli, per il resto il Napoli ha tutti calciatori in grado di surrogare quelli scesi in campo senza parlare di titolari e riserve. Spalletti sa di avere una rosa profonda, sa che 5 cambi cambiano la vita perché cambi il 50% degli uomini di movimento. Oggi, nel momento in cui il Napoli è andato in difficoltà per il pareggio casuale della Cremonese, ha cambiato il sistema di gioco mettendo Simeone vicino a Raspadori e tirando fuori Ndombele, l’unico vero cambio. E dopo ha immesso nel terreno di gioco Zielinski e Lozano, riportando il Napoli al 4-3-3. Nel finale sono poi entrati Ostigard, al posto di Rrhamani che si è fatto male, e Olivera per alzare la fisicità in fase difensiva al posto del ‘pittore’ Mario Rui. Segnano: Cholito Simeone sul cross di Mario Rui, Lozano sul passaggio di Kvara che finalmente fa felice Spalletti e non pecca di egoismo, dopo aver determinato il rigore. Kvara è uno di quei giocatori all’antica, in una partita gioca 10’, ma in quei minuti quando si accende non ce ne è per nessuno: palla a Lozano che finalmente si sblocca. E nel finale perfino Olivera, tre gol che vengono dalla panchina.
Ovviamente oggi la palma della ribalta va a Luciano Spalletti: il Napoli è primo da solo, ma vogliamo parlare di quel ragazzo tanto vituperato a Napoli negli anni passati? Sto parlando di ‘Marittiello ‘o guappo’ Mario Rui, quello che si fa a pigliare le beghe alti 40cm più di lui. E’ diventato il nostro ‘pittore’, io lo chiamo lo ‘spagnoletto’ Ribeira, detto così perché era di bassa statura. Era il continuatore del Caravaggio che faceva la pittura delle tenebre, bene le pennellate di Mario Rui sono squarci nelle tenebre. E il Cholito Simeone si è avventato con la furia del centravanti antico. Nell’intervista rilasciata al Clarin ha detto che Napoli è il segno del destino e questo lo si vede in ogni sua giocata, entra e determina. Questo Napoli ha giocatori che determinano: Kvara, Simeone e Raspadori, un altro ragazzo che è voluto venire a Napoli. Questa squadra nei momenti di difficoltà non trema, ha giocatori con una ferocia che c’era quasi sconosciuta. Questa ferocia, se rimane tale, coniugata all’umiltà, alla poetica e alla cultura del lavoro che predica Spalletti non so dove può portare questo Napoli. Dico, però, dette da Arrigo Sacchi: ‘A questo Napoli nulla è precluso e non vedo punti deboli in questa squadra’. Un Sacchi che non è stato mai tenero con Napoli nel passato, ha detto una cosa sulla quale ci tocca riflettere molto”.
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