Focus

Allegri e Conte, la Waterloo del calcio italiano che vale la vetta

Allegri e Conte, la Waterloo del calcio italiano che vale la vetta
Ieri alle 21:50Notizie
di Daniele Rodia

In un mondo che vive di dualismi - dai campi da gioco, con Cristiano e Messi, alle arene dell'imprenditoria, con Bezos e Musk — ce n'è uno che, talvolta, è rimasto sottotraccia. Non tanto filosofico, quanto piuttosto intriso del sapore dei grandi duelli storici: Napoleone contro Wellington: il genio dell'attacco fulmineo, della sorpresa e della velocità contro la pazienza della difesa, la disciplina ferrea e la capacità di logorare l'avversario. Due visioni diverse, eppure ugualmente tese a conquistare la vittoria finale.

Così è Allegri contro Conte, una rivalità che ha segnato gli anni Dieci e Venti del nuovo millennio. Pur non affrontandosi più dal 2013, la loro battaglia non si è mai spenta: è rimasta sullo sfondo, alimentata dai paragoni, dai dibattiti, dalle nostalgie. Da una parte la calma, l'astuzia, la pazienza; dall'altra la grinta, il coraggio, l'ossessione (tattica). 

C'è chi sceglie di consumare ogni battaglia come fosse decisiva, e chi preferisce guardare alla guerra nella sua interezza. Scagliare subito tutte le frecce della faretra, o conservarne alcune per il colpo finale. Dal celebre ristorante da cento euro sono cambiate molte cose, ma non la loro filosofia. E allora Allegri contro Conte non è mai soltanto una partita: è un modo di concepire il calcio, il comando, il destino.

Chissà se domenica assisteremo a una nuova Waterloo. Del resto, historia magistra vitae.