Basta 'catene' e svalutazioni: ADL cambia strategia sulle cessioni

"D'ora in poi quando ci saranno delle offerte importanti, noi cederemo tutti, anche per giocatori che stanno con noi da un anno". Aurelio De Laurentiis è scottato dalle difficoltà che il Napoli sta vivendo in uscita, in un mercato sicuramente più povero e difficile nel post-Covid, e proprio non ha digerito la svalutazione dei suoi pezzi pregiati. A partire da Allan, anche se ha svelato che in quel mercato di gennaio - quando Ancelotti voleva incatenarlo a Castel Volturno per trattenerlo - l'offerta di 60mln fu una speculazione dei suoi agenti, non confermata dal Psg, mai andato oltre i 45mln.
Il discorso è riferito anche a quanto sta accedendo per Koulibaly. "Quando mi sono stati offerti 110mln di sterline, sono stato scorretto a non cederlo in Premier", il riferimento di De Laurentiis è alla proposta dello United, poi una cifra superiore ai 100mln fu riproposta dal Chelsea mentre in questa sessione, pur scendendo ad una valutazione intorno agli 80-90mln di euro, difficilmente riuscirà ad ottenere più di 70mln di euro. Calo in realtà inesorabile, per un giocatore andato avanti con gli anni e reduce da una stagione difficile, e la decisione di venderlo - mercato permettendo - è perché la svalutazione proseguirebbe la prossima estate.
Una fase di stallo in attesa del rilancio del City perché chiaramente una settantina di milioni cambierebbero gli scenari in entrata. Da qui il cambio di strategia annunciato da ADL, seppur estremizzando il concetto, come spesso gli capita. Per non parlare anche delle altre questioni spinose, a partire da Milik, con la Roma che non va oltre Under ed i 10mln di conguaglio. "Il mercato in uscita è tutta una risata, ormai sembrano semplici ricattatori", l'attacco di De Laurentiis, dopo l'uscita sugli avvoltoi, che si ricollega al discorso delle cessioni anche per chi non rinnova, per evitare nuovi casi Milik, Maksimovic e Hysaj, in scadenza giugno 2021.
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