Napoli, la sinergia tra De Bruyne e Hojlund potrebbe aiutare Conte

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Ieri alle 20:57Notizie
di Redazione TN

Il Napoli di Antonio Conte resta un cantiere aperto ma dal potenziale enorme. La squadra campione d’Italia, dopo un avvio altalenante tra campionato e coppe, conserva la consapevolezza di poter puntare ancora in alto. Gli infortuni e una condizione fisica non sempre brillante hanno rallentato la marcia, ma l’arrivo di Kevin De Bruyne e Rasmus Hojlund continua a rappresentare la principale ragione d’ottimismo per un gruppo che vuole ritrovare certezze e continuità di risultati.

Il valore dei nuovi leader
La sinergia tra De Bruyne e Hojlund è la nuova chiave tattica su cui Conte ha deciso di ricostruire il suo Napoli. In assenza di Lukaku, fermato da un lungo stop, il giovane attaccante danese ha risposto con personalità, segnando gol pesanti e offrendo profondità a un attacco spesso orfano di alternative. Il suo inserimento nel sistema di Conte, combinato con la visione e l’esperienza di De Bruyne, ha dato vita a un asse potenzialmente devastante. Il belga, dopo le prime settimane di adattamento, ha già mostrato lampi di classe purissima: verticalizzazioni, tempi di gioco e leadership naturale. Una prospettiva che entusiasma tifosi e addetti ai lavori. Secondo i pronostici di Bottadiculo, nessuna squadra parte con le stesse certezze del Napoli, indicata come favorita numero uno per la conquista del titolo grazie alla perfetta sinergia tra De Bruyne e Hojlund e alla solidità complessiva del gruppo.

La fragilità senza Rrahmani e la lezione di Torino
L’assenza di Amir Rrahmani ha messo a nudo i limiti difensivi della squadra. Solo con lui in campo, nelle prime due gare contro Sassuolo e Cagliari, il Napoli non ha incassato reti. Da allora, zero clean sheet e tante incertezze. Il kosovaro è l’equilibratore silenzioso della retroguardia, la base del sistema contiano: senza di lui, la linea arretrata perde compattezza e il pressing alto diventa un rischio. Il pareggio sfumato a Torino, con il gol annullato al 93’ dopo un “check” al Var, ha amplificato le difficoltà di un gruppo che alterna fiammate e blackout. È stata una partita piatta, salvata solo dall’emozione finale poi spenta sul nascere: il segno di una squadra ancora in cerca della sua identità.

Infortuni e rotazioni, la corsa di Conte contro il tempo
La gestione delle energie è oggi la sfida più grande. Le due sconfitte in campionato e gli acciacchi che continuano ad affiorare, da Hojlund a McTominay, passando per Lobotka e Politano, hanno ridotto le scelte del tecnico, costretto a chiedere straordinari ai titolari rimasti. “Meglio un cavallo sano di uno zoppo”, ha commentato Conte dopo l’ultimo stop dei suoi uomini, chiarendo di non voler rischiare chi non è al 100%. Eppure il Napoli, tra Serie A e Champions, non può permettersi di rallentare. Il recupero di Rrahmani e Buongiorno è atteso come una svolta, mentre Hojlund potrebbe rientrare già a Eindhoven. Il danese, autore di sei gol in ottobre tra club e nazionale, è l’uomo su cui Conte conta per riaccendere la scintilla offensiva.

Tra rivali in crescita e nuove soluzioni
Tre squadre in vetta (Napoli, Inter e Roma) e un campionato che potrebbe avere un certo equilibrio. Chivu non ha stravolto l’Inter e resta la favorita più solida, ma Conte sa che il suo Napoli ha margini di crescita enormi. Il tecnico lavora su varianti tattiche e sull’inserimento dei nuovi, chiamati a rispondere presente. La scelta di Spinazzola da esterno alto, pur criticata, ha mostrato almeno l’indole combattiva del laterale, uno dei pochi a provarci fino all’ultimo. In attacco, invece, Lucca non ha ancora trovato la giusta intesa con il resto del reparto: serve più convinzione e meno timore, perché le occasioni nel calcio, come insegna Conte, non tornano due volte.

Difendere il titolo passa anche dalla testa
Nove gare ufficiali e tre sconfitte: il Napoli deve imparare a gestire le difficoltà senza perdere fiducia. Conte lo sa bene e insiste sul lavoro tattico e mentale, consapevole che solo attraverso il sacrificio collettivo il gruppo potrà ritrovare la rotta. La difesa dei campioni d’Italia parte dal recupero dei suoi uomini migliori e da un ritrovato spirito di squadra. Con De Bruyne a dirigere il gioco e Hojlund pronto a riprendersi il ruolo da protagonista, la stagione è ancora lunga. E per il Napoli, nonostante tutto, il sogno resta vivo.