Pioli, Inzaghi o Spalletti: lo Scudetto andrà a un tecnico che la Serie A non l'hai mai vinta

I due pareggi conquistati dalla Juventus nelle ultime due giornate di campionato hanno vidimato che quest'anno la squadra di Allegri non sarà in corsa per il titolo. Anche con gli arrivi di Zakaria e Vlahovic sta mancando alla Juventus un ruolino da schiacciasassi in grado di riaprire discorsi compromessi in autunno. Il rientro di Allegri, che fin qui sta facendo peggio di Pirlo e molto peggio di Sarri in termini di punti conquistati, certificano che il cammino non è in discesa. E che quest'anno l'obiettivo sarà il quarto posto. Imprescindibile, ma non scontato.
In corsa, quindi, Milan, Inter e Napoli. Tre progetti diversi, tre rose diverse, tre percorsi stagionali molto diversi. Il Milan ha salutato la Champions a dicembre, l'Inter salvo miracoli lo farà ad Anfield. Mentre giovedì sera sapremo se al Napoli l'impresa del Camp Nou sarà servita per andare avanti in Europa League. Milan e Inter si affronteranno in una doppia semifinale di Coppa Italia, il Napoli è uscito male contro la Fiorentina.
Ma queste tre squadre hanno un punto un comune, ovvero allenatori che la Serie A non l'hanno mai vinta. La squadra con l'allenatore di maggiore esperienza ce l'ha il Napoli. Luciano Spalletti per la verità due campionati li ha anche vinti, in Russia, ma in Italia alla guida della Roma ha collezionato solo una lunga serie di secondi posti: tre nella prima avventura nella Capitale, uno nella seconda. Naviga in alta classifica da ormai più di 15 anni senza però mai arrivare al tricolore. Se nei momenti clou sia mancato qualcosa a Spalletti difficile dirlo, più probabilmente è mancato alle sue squadre. Comunque mai forti rispetto a quelle che poi hanno effettivamente vinto.
Discorso diverso per Simone Inzaghi. Lui che prima dell'Inter ha allenato solo la Lazio si trova oggi in una lotta mai sperimentata prima perché nella Capitale, nel migliore dei casi, gli veniva richiesto il quarto posto. Ha però dalla sua un vantaggio, tutt'altro che da sottovalutare. Ovvero una squadra che lo Scudetto l'ha vinto, pochi mesi fa. E che grazie al lavoro di Conte ha acquisito una mentalità vincente: un gruppo che sa come agire in queste situazioni.
Non si può dire lo stesso del Milan, anche perché quello rossonero è il gruppo più giovane in corsa per lo Scudetto. A Salerno s'è vista sabato sera una squadra superficiale, non all'altezza di chi vuole arrivare in cima dopo 38 giornate. Dovrà essere Stefano Pioli a lavorare sotto questo aspetto: lui che dopo un lungo girovagare ha trovato nel Milan l'ambiente ideale per costruire un progetto, si trova oggi per la prima volta in lotta per il titolo. Un anno fa, di questi tempi, l'Inter di Conte aveva già preso il largo. Oggi è ancora indietro e il Milan per la prima volta dopo l'era Berlusconi si ritrova in una lotta archiviata per diversi anni. Starà a Pioli navigare la squadra in acque che lui stesso non ha mai navigato. Ma in fondo è lo stesso discorso per Spalletti e Inzaghi: chi se la caverà meglio?
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