Scontri sull'A14 tra napoletani e laziali

Scontri sull'A14 tra napoletani e laziali
domenica 1 maggio 2005, 21:41Notizie
di Diego Locoratolo
fonte Ansa
Parte dei tifosi delle due squadre è dapprima venuta alle mani, poi ha cercato di speronarsi a vicenda con i veicoli sui quali viaggiava. Sparati alcuni colpi di pistola da parte della polizia. Denunciati 18 supporters azzurri
Diciotto tifosi di calcio del Napoli sono stati denunciati dalla Polizia di Taranto per una serie di tafferugli e alcuni speronamenti di autoveicoli di tifosi laziali, avvenuti sull'autostrada A14, nel tratto fra Bari e Trani (Bari), prima che raggiunsero lo stadio di Martina Franca (Taranto), dove la loro squadra doveva disputare la gara di campionato di C1. I denunciati sono accusati di danneggiamento e percosse. Secondo la ricostruzione degli investigatori, gli incidenti sono avvenuti in una stazione di servizio situata sulla A14 nel barese. Circa 300 tifosi napoletani, a bordo di mezzi privati, si sono incrociati con altrettanti tifosi di calcio della Lazio, che si stavano recando a Lecce per la partita. Una parte delle due tifoserie è dapprima venuta alle mani, poi ha cercato di speronarsi a vicenda con i veicoli. I poliziotti della Questura di Napoli che stavano scortando i tifosi campani hanno cercato di sedare gli incidenti sparando anche alcuni colpi di pistola in aria a scopo intimidatorio. Non potendo bloccare i tifosi del Napoli protagonisti degli scontri, gli agenti hanno dato l'allarme alla Questura di Taranto segnalando le targhe di sei mini-bus, i cui passeggeri avevano partecipato ai tafferugli e agli speronamenti. Mentre allo stadio di Martina Franca era in corso la partita fra la squadra locale e il Napoli, agenti della Questura di Taranto hanno ispezionato le aree di sosta riservate ai tifosi ospiti individuando tre dei sei mini-bus indicati dai colleghi di Napoli. Conclusosi l'incontro di calcio, i poliziotti hanno atteso che i passeggeri dei tre mini-bus raggiungessero la periferia di Martina e li hanno bloccati, scortandoli sino alla Questura di Taranto dove sono stati identificati e denunciati.