9 passaggi per Mertens, quanto è dura essere la punta in un non-gioco difensivo?

9 passaggi per Mertens, quanto è dura essere la punta in un non-gioco difensivo?
giovedì 4 marzo 2021, 08:20Zoom
di Antonio Gaito
Al di là dell'episodio finale, della rabbia per la vittoria sfumata a tempo scaduto, il Napoli continua a non giocare a calcio

Al di là dell'episodio finale, della rabbia per la vittoria sfumata a tempo scaduto, il Napoli continua a non giocare a calcio, aspettando le giocate individuali. Escludendo la sfida col Benevento, rinunciatario nella sua trequarti obbligando il Napoli a fare la partita senza pressione, per il resto le gare degli azzurri degli ultimi due mesi e più sono state tutte in fotocopia: niente pressione alta per paura di allungarsi ed essere infilati, e solo corse individuali, isolate ed inutili, e tutti dietro la linea della palla faticando poi ad uscire con la costruzione dal basso (organizzata peggio ancora della pressione alta). Risultato? Snaturare il DNA offensivo della squadra e consegnare le partite agli avversari (persino col Parma in casa) e vivere di episodi.

Tante critiche sono state rivolte ad Osimhen al suo ritorno, ma in realtà è quasi impossibile fare l'attaccante con questa mentalità provinciale. Se gli esterni devono fare i terzini e inventarsi giocate tecniche difficilissime per risalire il campo palla al piede, non va meglio alla punta centrale, isolata e scollegata da qualsiasi compagno. I 30 tocchi di Osimhen con l'Atalanta, a Reggio Emilia sono diventati 17 nonostante l'enorme qualità ed esperienza di Mertens: su 11 passaggi totali ne ha completati 9 (foto in allegato), di cui solo 2 in area di rigore. Il resto a centrocampo, girato di spalle. Per rendere l'idea ai più distratti delle medie per un attaccante: Meret, un portiere, ha chiuso con 39 tocchi e 25 passaggi. Questo è giocare a calcio?