La doppia cifra e la maledizione di Buffon: Insigne vuole ritrovare l'abito da bomber

15.12.2018 18:15 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
La doppia cifra e la maledizione di Buffon: Insigne vuole ritrovare l'abito da bomber
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Sei reti nelle prime otto gare, appena una nelle successive sette. Questi numeri racconta il momento di Lorenzo Insigne, che dopo l’incredibile avvio di stagione in fase realizzativa vive un momento complesso per quel che concerne il feeling con il gol. In campionato l’ultima rete risale al 2 novembre contro l’Empoli, marcatura a cui seguì il penalty realizzato contro il Paris Saint Germain al San Paolo il 6 novembre. Da allora, Lorenzo non ha più trovato la via della rete, mettendosi più a disposizione dei compagni (assist contro Atalanta e Frosinone) e rallentando quel processo di trasformazione avviato da Ancelotti dopo il ko di Genova.

La cattiveria della punta. Con il passaggio dal 4-3-3 al 4-4-2 dopo lo 0-3 rimediato sul campo della Sampdoria Ancelotti aveva voluto avvicinare Lorenzo alla porta, esperimento che aveva subito portato i propri frutti nelle successive gare: Insigne aveva segnato 5 reti nelle successive 5 gare dimostrando di trovarsi a proprio agio nella nuova posizione e di poter essere più lucido negli ultimi sedici metri esentato dal lavoro di copertura sulla corsia esterna. 

La doppia cifra al 6 di novembre. Con il rigore realizzato contro Buffon al San Paolo il numero 24 aveva già raggiunto la doppia cifra in stagione, con 7 reti in campionato e 3 in Champions League: numeri nettamente in rialzo rispetto alla stagione 2017/18 chiusa da Insigne con appena 8 reti in campionato per un totale di 14 tra le varie competizioni. 

Nessuna crisi, solo un calo fisiologico. Esclusa la partita di Liverpool, nella quale tra l’altro Insigne aveva comunque trovato uno spunto geniale con l’assist vanificato da Callejon, Lorenzo non ha demeritato. Ha mostrato un leggero calo già contro il Frosinone ed in Inghilterra aveva probabilmente pagato i postumi di una botta che aveva fatto temere per la sua presenza in campo dal primo minuto. Nessun allarme dunque, solo qualche occasione sfruttata male e la solita sfortuna. È tempo per Lorenzo di ritrovare la via del gol perduta, per proseguire un percorso di crescita che deve portarlo ad essere il leader emotivo e realizzativo di questo Napoli.