Coronavirus, addio a Luis Sepulveda: morto lo scrittore che ci ha insegnato a "volare"

Il Coronavirus s'è portato via lo scrittore cileno Luis Sepúlveda. Era ricoverato da fine febbraio in ospedale a Oviedo dopo aver contratto il virus: le sue condizioni sembravano essere migliorate, ma a 70 anni non ce l'ha fatta. Autore di romanzi come "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore", che gli diede la ribalta internazionale, "Il mondo alla fine del mondo", "Diario di un killer sentimentale", "Patagonia Express", "Le rose di Atacama", "Un nome da torero", "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", diventato poi un cult e persino film d'animazione per tutte le età. Narratore di fama internazionale, ma anche giornalista, sceneggiatore, regista, ecologista, attivista e guerrigliero, schierato sin da ragazzo contro le dittature militari ed il razzismo.
Fu arrestato nel 1973 dopo il colpo di stato con cui si era instaurata la dittatura di Pinochet, torturato per due anni e mezzo e poi liberato su pressione di Amnesty International, poi un nuovo arresto e la condanna all'esilio. Fino all'87, per cinque anni, è stato anche membro dell'equipaggio di una nave di Greenpeace. Innamorato dell'Italia, dove le sue opere hanno superato complessivamente gli 8mln milioni di copie, sui social in migliaia lo stanno ricordando tramite la poesia e la dolcezza dei suoi libri.
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