Victor Valdes, dai milioni del Barça allo status di disoccupato

Il trasferimento di Victor Valdes, nell'estate scorsa, era un segreto di Pulcinella. Come molti parametro zero che vanno a scadenza per decisione propria ma che hanno già due o tre offerte tra cui scegliere. L'ex portiere del Barça aveva raggiunto un accordo con il Monaco per una cifra principesca, per vivere una nuova esperienza, dopo che la sua crescita - dalla Masia alla Prima Squadra - l'aveva vista solamente in blaugrana. Certo, mancanza di stimoli da una parte, ma anche la richiesta di essere equiparato ai mostri sacri, a chi ha vinto tutto da Guardiola in poi. Non Messi, ovviamente, sebbene nel momento della contrattazione aveva ancora uno stipendio "umano", da dodici milioni di euro, ma almeno i sette e rotti-otto di Xavi e Iniesta. Perché Valdes si sentiva assolutamente uno dei cardini della squadra, e non aveva nemmeno tutti i torti: la differenza fra lui e Pinto - brav(in)o fra i pali, disastroso tra piedi e uscite - si faceva notare in tutte le occasioni concesse al secondo.
La risposta picche, del Barça, ha innescato un vortice di contrattazioni che però non hanno portato al rinnovo. Perché, appunto, il Monaco aveva già chiuso l'accordo. Peccato avere fatto i conti senza l'oste. Al plurale, perché prima un infortunio lo ha tolto di mezzo per sei mesi, di fatto precludendo un possibile tesseramente in estate, in più perché il progressivo svincolo da parte dei miliardari russi verso la squadra del Principato - con le cessioni di James Rodriguez e Falcao - ha fatto saltare i piani del portiere catalano. Ora l'entourage del calciatore ha spiegato di non avere accettato (in realtà senza proposta) il provino del Liverpool - dove prenderebbe il posto di un Mignolet non totalmente convincente in questo primo periodo - e che aspetta offerte differenti. Il Barça offriva cinque milioni a stagione: e, certamente, è stato un errore rifiutare.
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