SPECIALE EUROPA LEAGUE - Hodgson, l’allenatore vincente lontano dalla regina rischia contro il Napoli

SPECIALE EUROPA LEAGUE - Hodgson, l’allenatore vincente lontano dalla regina rischia contro il Napoli
mercoledì 3 novembre 2010, 10:41Champions League
di Mattia Sparagna
Il tecnico londinese, a parte l’ultima stagione con il Fulham, non ha mai brillato in patria.

Strana la vita per Roy Hodgson. Nato nel 1947 a Croydon, il distretto più popoloso di Londra, non riesce a sfondare nel calcio professionistico inglese. Pur giocando e crescendo nelle giovanili del Crystal Palace, non approderà mai in prima squadra. Da lì è costretto, per continuare a giocare, a scendere di diverse categorie, fino aalle serie dilettantistiche britanniche. Probabilmente il giovane Roy, intuendo che la sua carriera come calciatore non poteva ormai più decollare, decise di intraprendere quella di allenatore prima del ventottesimo anno di età. La sua prima esperienza, come vice-allenatore, è nel Maidstone Utd ultima squadra in cui Hodgson aveva militato come calciatore. Nella stagione successiva, quella del 1976, si trasferisce in Svezia accettando l’incarico propostogli dalla dirigenza di una società della massima serie, l’Halmstad. Nessuno si sognerebbe di scommettere qualcosa su un giovane e sconosciuto inglese, per di più allenatore di un club che solo l’anno prima aveva sfiorato la retrocessione. Hodgson a sorpresa vince il campionato (il primo nella storia del club), bissando l’impresa anche nel ’79 e vincendo anche due edizioni della Coppa Piano Karl Roppen (l’antenata dell’Intertoto).

Dopo quattro anni tra i fiordi, Hodgson ritorna in Inghilterra, ma come vice del suo vecchio allenatore ai tempi del Maidstone, Bob Houghton. L’esperienza al Bristol City però non è entusiasmante, dura solo 2 anni e soltanto nell’ultima parte riesce a diventare primo allenatore della formazione. Ritorna così in Svezia, all’Örebro (dall’82 all/84) dove però non riesce a combinare molto; di tenore totalmente diverso sono le 5 successive stagioni passate al Malmö, con cui vince 2 titoli nazionali, 2 Coppe di Svezia e 3 Coppe Intertoto. Quel quinquennio esaltante resterà nella storia del club svedese, tanto che gli verrà proposto un contratto a vita (che Hodgson rifiuterà) e gli sarà intitolata, in via ufficiosa, una sezione dello stadio proprio a Roy Hodgson: “Roy's Hörna” (letteralmente “L’angolo di Roy”).
Dalla Svezia, si trasferisce in Svizzera accettando l’incarico propostogli dal Neuchatel Xamax squadra con cui non vince nulla (dall’89 al 92) ma riesce comunque a togliersi altre soddisfazioni, battendo formazioni titolate come il Real Madrid (in alcune competizioni europee) e proprio dopo la terza stagione nel club elvetico viene chiamato alla guida della nazionale rossocrociata, che fa qualificare al mondiale di USA 94 (dopo ben 7 edizioni), riuscendo a ben figurare, visto che l’eliminazione arriverà dopo la prima fase a girone (negli ottavi contro la Spagna).

Dopo 4 giornate del campionato di Serie A 95/96 Massimo Moratti, già presidente dell’Inter, decide di offrirgli l’incarico di allenatore, andando così a sostituire Ottavio Bianchi sulla panchina nerazzurra. Hodgson accetta, ma prima di buttarsi a tempo pieno nell’avventura italiana, porta la nazionale svizzera alla qualificazione per Euro ’96. Il biennio nerazzurro non è esaltante e nella stagione 96/97 raggiunge “solo” la semifinale in Coppa Italia (fermato proprio dal Napoli ai rigori) e il secondo posto nella Coppa UEFA (sconfitto sempre dagli undici metri dallo Schalke 04).

Dopo l’esperienza interista ritorna in Inghilterra, sulla panchina del Blackburn, ma anche qui non riesce a combinare nulla di buono (venendo esonerato prima della fine della stagione). Poi è protagonista di "toccate e fuga" prima al Grassophers, poi al Copenaghen, di nuovo in Italia (all'Udinese) e infine 3 anni negli EAU come CT della nazionale. Terminata l’esperienza araba, si accasa al Viking una società norvegese. Poco dopo Hodgson accetta anche l’incarico della federazione finlandese non riuscendo nell'impresa di qualificarsi ad EURO 08. Non accetta il rinnovo della federcalcio finnica, sperando in cuor suo nella chiamata sulla panchina della nazionale irlandese o su quella inglese. Non arriva nessuna delle due chiamate, così Hodgson si accasa al Fulham. La terza panchina inglese, finalmente nella sua Londra, non è così negativa come le precedenti: tre stagioni in cui riesce a centrare importanti risultati e addirittura la finale dell’Europa League dello scorso anno, vincendo l'importante premio di LMA Manager of the Year. Dal luglio di quest’anno è iniziata la sua avventura al Liverpool che però pare già terminata, visto che oltre ai risultati negativi (i Reds sono ultimi in Premier League), anche il rapporto con i tifosi non è idilliaco, tant’è che molti sperano che l'ex allenatore del Fulham "inciampi" e venga esonerato. Intano i bookmakers inglesi si divertono a fare le quote per i possibili sostituti di Hodgson sulla parnchina del Liverpool. Ecco quelle di PuddyPower (uno dei più importanti siti britannici di scommesse):

F. Rijkaard - 6 / 4
M. O'Neill - 9 / 2
M. Pellegrini - 5 / 1
K Dalglish - 7 / 1
G. Hiddink - 10 / 1
D. Deschamps - 20 / 1
Q Sanches Flores - 20 / 1
J Klinsmann - 20 / 1

Insomma, la sfida con il Napoli potrebbe essere fondamentale, non solo per il cammino delle due squadre in Europa, ma anche per l'immediato futuro di Roy Hodgson, allenatore mai "profeta in patria", che però ha un ruolino di marcia di tutto rispetto nellEuropa League (solo 4 sconfitte nei 26 incontri disputati in carriera).