L'ultima pagina dell'uomo che non avrebbe giocato più di otto partite

06.05.2020 18:07 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
L'ultima pagina dell'uomo che non avrebbe giocato più di otto partite

(di Arturo Minervini) - Pensi a Mertens e non puoi non rievocare una frase che è diventata leggenda urbana, storia da raccontare di quelle che non ci crede ed invece è veramente accaduta. “Non giocherà più di otto partite” fu una delle sentenze abbattutesi sul belga nell’estate del suo arrivo. Correva l’anno 2013, stagione di rivoluzione, di internalizzazione e di scommesse. Napoli però sa capovolgere abituali clichè, invertire tendenze ed abitudini al punto di avviare anche processi inversi: napoletanizzare un belga, ad esempio.

È accaduto così con Dries, svegliatosi una mattina nel suo letto come Gregor Samsa, trasformatosi improvvisamente in ‘Ciro’. Senza che lo avesse deciso, senza poterci fare niente. Un destino inevitabile, per chi ha il sorriso sempre stampato in volto ed un livello di umanità che nei vicoli hanno ben presto conosciuto ed apprezzato con la segretezza che certi gesti meritano.

Il rapporto tra Dries Mertens e Napoli non può essere come tutti gli altri. Non lo è mai stato, non lo sarà mai. Il finale, però, non può assumere un aspetto marginale. Serve, insomma, uno sforzo ulteriore per blindare per sempre questo libro al cuore. Incatenare per sempre Ciro a Napoli, consacrare il nuovo battesimo con la firma di un contratto che gli farebbe chiudere la carriera in maglia azzurra.

La storia di cui tutti avremmo bisogno. Dopo gli ultimi eventi caotici, sul piano simbolico l’eventuale rinnovo del belga avrebbe un grande impatto. Perché per spolverare magia su certi racconti, necessariamente si ha bisogno del lieto fine. Perché il rapporto tra Dries e Napoli merita un lieto fine. Perché in questo giorno in cui il belga-napoletano o napoletano-belga compie 33 anni, la scelta sul futuro diventa sempre più imminente.

Ognuno faccia la sua parte per non rovinare il finale di questo romanzo che merita di essere vissuto con l'attenzione che riservi all'ultima pagina di un libro. Che leggi piano. Che leggi lentamente. Che in fondo non vorresti mai finire, dilaniato tra curiosità e paura del vuoto che arriverà un secondo dopo. Equilibri contrastanti e ricerca furiosa. Respiro rallentato e percezione amplificata. Assomiglia alla felicità l'ultima pagina di un libro: non dura moltissimo, ma non la dimenticherai mai. Proprio come Mertens ed il Napoli.