La frase di Conte su Hojlund è passata inosservata ma certifica la bontà dell'investimento fatto

La serata di Champions League ha zittito i critici di Kevin De Bruyne, questo è certo. Ma dopo le prime uscite qualcuno era riuscito a criticare anche Rasmus Hojlund, che ha svolto il primo allenamento in azzurro meno di tre settimane fa. Come si poteva chiedere un impatto migliore al centravanti danese? Al debutto con la Fiorentina subito in gol. E che gol. Poi un paio di uscite incolori avevano già scatenato i più estremisti nei giudizi, che già cominciavano a bocciare l'investimento fatto dal Napoli sul finale di mercato (50 milioni di euro tra prestito e riscatto).
Invece è bastato attendere il secondo incontro in Champions League per rendersi conto di essere davanti a un centravanti vero. "Un potenziale crack", come l'ha descritto Antonio Conte in conferenza stampa dopo la doppietta rifilata dall'ex Atalanta allo Sporting. Ma nello stesso incontro coi media c'è un'altra frase del tecnico azzurro che certifica il fatto di trovarci di fronte a uno che potenzialmente diventerà tra i migliori 9 del mondo.
"Hojlund è una grande risorsa. Si vede che è giocatore. Sta a me al mio staff migliorarlo e farlo diventare un crack. Ora è un giovane di grande prospettiva, ma deve diventare come attaccante un crack". Ecco, Hojlund è giocatore, come diciamo noi al Sud. E' giocatore vero. E se lo dice uno che di grandi giocatori ne ha visti a bizzeffe, come Conte, c'è da starne certi.
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