L’addio di Hysaj e la stupefacente confessione di Elseid

La vita a volte sa sorprendere, andare ben oltre i paletti imposti dalla fantasia. Quello che pensavi fosse impossibile diventa in un lampo realtà, si palesa davanti agli occhi lasciandoti con meraviglia ed, in alcuni casi, perplessità. È il caso di ogni appassionato di calcio, affezionato alle vicende di casa Napoli, che in queste ore abbia avuto la sfortuna di inciampare sulle dichiarazioni di Elseid Hysaj, professione difensore monofase, con cui l’albanese annunciava l’addio al Napoli.
“Ho bisogno di cambiare, voglio provare a vincere qualcosa”. Così parlò il classe ’94, che se non fosse stato un pupillo di Maurizio Sarri difficilmente avrebbe avuto l’onore di vestire una maglia come quella del Napoli. Una maglia che lo ha portato ad accrescere enormemente il suo valore sul mercato e, soprattutto il suo ingaggio. Una maglia che lo ha visto impegnarsi, mostrarsi come giocatore perfetto per il sistema di Sarri nella fase difensiva, ma che lo ha visto collezionare la miseria di 0 gol e 7 assist in quattro stagioni. L’ultimo gol da professionista di Hysaj risale ad un certo epico Lanciano-Empoli del 17 aprile 2014, giusto per avere qualche riferimento storico e statistico.
Hysaj, dopo aver alzato la percentuale di potenziali malati di cirrosi epatica in Campania per la percentuale pari allo 0,7% dei cross riusciti, esce allo scoperto con parole onestamente fuori luogo. Non perché non si possa avere voglia di cambiare squadra, ma perché si dovrebbe almeno avere rispetto per la tifoseria e per la società che ti ha preso dal nulla e donato la popolarità. Di un bel tacer non fu mai scritto e niente esiste di più vero. Meglio tacere. Ci piace ricordare i lati positivi di Hysaj, la sua abnegazione in fase difensiva. Una cosa è certa: non mancherà al Napoli come calciatore. E, a questo punto, nemmeno come uomo…
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