McTominay non sa fare gol brutti e per la Serie A, di questi tempi, è un lusso clamoroso
Non sa farli brutti, soprattutto se decisivi. Dopo l'acrobazia da spiaggia col Cagliari per il quarto scudetto del Napoli, il suo primo campionato vinto - strano ma vero - dopo i tanti anni trascorsi allo United, Scott McTominay si è ripetuto con la rovesciata con cui ha consegnato 28 anni dopo il Mondiale alla sua nazionale, la Scozia. La vittoria contro la Danimarca di Hojlund ha valore simbolico, ha un peso specifico e porta la firma dell'Mvp dell'ultimo campionato. Un giocatore planato sulla Serie A quasi per caso grazie all'intuito del ds Manna e di Conte, che lo conosceva bene e si stupiva, durante la sua esperienza inglese, nel vederlo giocare così poco e, a suo dire, fuori posizione. Proprio a Conte si deve principalmente l'arrivo di McT in Italia. Una felice intuizione - con la bravura di Manna a tessere la tela con United e agente e la piena disponibilità all'investimento di Adl - per un giocatore che oggi rappresenta un vanto per l'intera Serie A.
McTominay è un giocatore prezioso, un campione a tutti gli effetti pur non avendo classe pura nelle giocate, quella che esteticamente ruba l'occhio, tipica dei numeri dieci. Anche per questo spesso viene sottovalutato o diventa oggetto di critiche superflue e ingenerose perché non tocca troppe volte il pallone, perché non dribbla, perché non gioca d'esterno o di suola. Ma il calcio è anche altro, per fortuna. E per la Serie A un giocatore simile, così decisivo, è un vero lusso. Lui va al concreto e dimostra, con gesti tecnici tutt'altro che semplici, quanto sia tremendamente efficace. Come dovrebbero esserlo i campioni, appunto. McT c'è quando occorre, ha forza fisica e impeto nei movimenti, è un leader naturale e un professionista esemplare, uno di quelli di cui si parla solo per cose accadute in campo, mai per altro. Non si ricordano polemiche, frasi eccessive, comportamenti discutibili. Al massimo sorride a ogni inquadratura, con garbo ed educazione, poi in silenzio lavora e quando occorre sale in cattedra. Come fanno i grandi, quelli che danno l'esempio.
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