La favola del Moggi condannato e della Juventus "estranea" ai fatti...

Caro amico juventino ti scrivo, così mi distraggo un po’…Ne è passato di tempo dal 2006. Tante parole, tante chiacchiere, tante battaglie contro mulini a vento quando sarebbe bastato il silenzio. L’accettare una squallida realtà e ripartire. Senza tante attenuanti, senza provare a far passare la teoria del tutti colpevoli nessuno colpevole. Non si trattava solo di calcio. Qui si parla di un’idea, di un ingannno. Il più grande del diavolo, quello di farci credere che in realtà non sia mai esistito. Difficilie anche immaginare i contorni di un fenonemo che probababilmente mai apparirà nella sua integrità. Un fenomeno che ha ferito lì dove fa più male. Nella passione. Cercano di convincerci che Moggi era un burattiinaio solitario e che ai suoi fili non c’erano marionette. Un visionario, insomma, che faceva tutto da solo. Fu così che venne il giorno... Venne il giorno in cui incredibilmente ed inspiegabilmente Luciano Moggi diventa un “estraneo” in casa bianconera. Il giorno in questione arriva incredibilmente ed inspiegabilmente dopo la sentenza di primo grado che ha condannato Luciano Moggi a 5 anni e 4 mesi per i fatti legati a calciopoli. Incredibilmente ed inspiegabilmente sul sito ufficiale della Juventus si sottolinea come la sentenza “afferma la totale estraneità ai fatti contestati della Juventus, che presso il tribunale di Napoli era citata in giudizio come responsabile civile a titolo di responsabilità oggettiva ai sensi dell'articolo 2049 c.c”. Come? Quindi la Juventus (intesa come società allora operante o come figura mitologica, entita astratta ed inarrivabile???) che in quegli anni "era" Moggi, Giraudo e Bettega non sapeva che la Juventus stessa (Moggi, Giraudo e Bettega) stavano costruendo il palazzo dell’inganno? Tutto chiaro insomma. Pronta la risposta di Big Luciano al comunicato fantasioso della società bianconera: “Non capisco bene il comunicato della Juventus, sembra che abbia giocato io da solo. Ma non era certo così. Mi difenderò, su questo non c'è alcun dubbio”.
Tutto da copione insomma. Ecco perché caro amico juventino forse sei abituato a pensare male, a vedere l’oscuro nella chiarezza di “ ‘O sole nostro” . Ecco perché riesci a ricamare diaboliche macchinazioni dietro ad un rinvio di una gara posticipata per motivi di ordine pubblico, con un morto “ancora dentro casa”. Senza alcun rispetto, forse perché la morte di uno a Pozzuoli vale meno dei morti di Genova. Questo tipo di esercizio, come dimostrano sentenze sportive e penali (seppur da verificare in Appello) era ben noto alla Juventus. Anzi a Luciano Moggi perché la Juventus “ne era estranea”. Bella favola. Cattiva morale. Stranezze di questo paese. Sempre pronto a puntare il dito, a bruciare le streghe e a dimenticare appena il polverone del legno arso si arrende alla brezza dell’opinione pubblica. E poi dicono che non esistono più le bandiere. Esistono invece. E vanno sempre nella direzione del vento giusto. Quello più forte. Caro amico juventino noi non siamo così. C’è ancora passione pura che brucia nelle vene. Non c’è vento. Non c’è pioggia. C’è solo un SOLE che splende…E’ una gran bella sensazione.
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