AUDIO - Marchetti: "Napoli, che sorpresa! Vanno fatti i complimenti a tre persone"

Durante l'appuntamento odierno con L'Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto il giornalista di Sky Sport Luca Marchetti. Queste le sue parole:
Come si sta vivendo questo periodo in casa Inter?
Non dico che la situazione sia preoccupante, ma nessuno si aspettava che i nerazzurri potessero ritrovarsi in questa condizione. L’Inter ha cambiato relativamente poco, anzi ha allargato la rosa dei titolari. La società ha avuto la forza e forse l’incoscienza di tenere tutti i big. Inzaghi non può diventare all’improvviso un brocco, però la vecchia legge del calcio è sempre la stessa, se c’è bisogno di un cambiamento a pagare è l’allenatore. Bastoni? Nessuno prende bene una sostituzione alla mezz’ora, specialmente se arriva perché sei ammonito. Parliamo di giocatori che sanno giocare con un cartellino sulle spalle, non so se Inzaghi vede Bastoni meno lucido ma questa è un’impostazione che ha sempre avuto il tecnico, fin dai tempi della Lazio. È una sua strategia, non è sbagliata in principio ma è sbagliato l’eccesso, e a Udine è stato eccessivo il doppio cambio alla mezz’ora. Alle volte si rischia di fare un danno.
Ti aspettavi un inizio di stagione così importante del Napoli?
Non me lo aspettavo, ha cambiato molto e se ha un'identità già così precisa i meriti vanno anche a Spalletti. Ovviamente è stato fatto un lavoro importante dalla società, da De Laurentiis e da Giuntoli, ma i complimenti vanno assolutamente al lavoro di Spalletti e del suo staff. I risultati in questo momento parlano chiaro.
La crisi della Juventus invece è più profonda?
C’è un discorso diverso alla base per la Juventus rispetto all’Inter. Già l’anno scorso il progetto non è ripartito, Allegri è stato richiamato perché nei due anni senza il tecnico livornese non ha ingranato nonostante i risultati ottenuti. Allegri però arriva e fa gli stessi risultati di Pirlo, questo si è tramutato in una campagna acquisti diversa rispetto a quelle delle passate stagioni, la Juve cambia strategia dopo l’addio di Paratici puntando su giovani italiani. Il primo anno di Allegri si è puntato su giovani, il più “anziano” tra gli acquisti è stato Zakaria. Questa estate arrivano invece giocatori esperti, il più giovane è Bremer. Questa è una chiara indicazione di Allegri, seguito anche dalla dirigenza. Il tecnico ha chiesto qualità ed esperienza, il problema è che non è riuscita a diventare una squadra importante questa Juventus. Il contesto non funziona ancora, l’interrogativo in casa Juve è più profondo rispetto a quello dell’Inter. C’è molto nervosismo in casa Juve, credo anche all’interno dello spogliatoio e lo dimostra l’episodio di Di Maria a Monza. Il problema della Juventus non è solo legato agli infortuni, in questo momento manca un’identità precisa, ma sono convinto che Allegri creda di poter dare una svolta a questa squadra.
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