Brovarone esalta il Napoli: "Rappresenta una magnifica eccezione competenziale"

A '1 Football Club' su 1 Station Radio, è intervenuto Bernardo Brovarone, agente Fifa.
Come sta vivendo la situazione del calciomercato dopata dalle ingenti risorse saudite? “Sono delle schegge impazzite… È un tema che andrebbe profondamente analizzato. C’è un desiderio forte di aprire dei fronti concreti, e si fa fatica ad individuare i progetti di questi soggetti. Se io avessi voluto fare, infatti, un progetto concreto ed a lungo termine, non sarei partito dagli investimenti sui calciatori. Sarei partito gettando delle basi da chi il calcio lo insegna, e lì resterà sempre un enorme vuoto. Loro puntano sulla ricchezza per creare appeal, ma in tal modo lo si crea, forse, un pochino a livello di campo ma non certo come ambiente. La vera magia è quella, e per costruirla ci vuole una mentalità che non avranno mai. Usufruiscono di risorse ingenti con le quali tentano club e calciatori, ma non possono vantare quella cultura di cui il calcio europeo gode. La stessa cultura che vede noi italiani, ancora oggi, assolutamente protagonisti, seppur vittime di un potere economico inarrestabile”.
La Serie A, lo scorso anno, ha palesato una certa carenza di idee, e non a caso è stato premiato chi ha puntato. “Il Napoli rappresenta una magnifica eccezione ‘competenziale’. La esemplificazione su come si vinca costruendo in un certo modo, come anche rappresentato dalla Lazio. Una barriera creata dinnanzi a proposte stupefacenti, che ha consentito di gettare le basi nel tempo. Il tutto con una macchina di scouting eccezionale. Lo strapotere delle rivali inglesi è evidente, ma il Liverpool dovrà sempre venire a giocare al Maradona… De Laurentiis è sempre stato eccezionale nella costruzione di quella barriera, che potesse in qualche modo tutelarlo. A tal motivo, mi sorprende l’operazione sulla cessione di Kim Min-jae. Gli agenti devono essere stati particolarmente bravi”.
Il vero Vlahovic è quello della Fiorentina o della Juventus? Sarebbe in grado di sostituire Osimhen? “La sensazione è che questo ragazzo abbia dei problemi di pubalgia che devono averlo limitato. È un giocatore che ha delle caratteristiche di attaccante puro. Le partite in cui Osimhen è venuto a mancare sono state eclatanti per mancanza di riferimenti, colpi e realizzazioni. Vlahovic ha un’enorme motivazione ed impegno quotidiano. Non ha avuto un impatto ottimale con l’allenatore, ma è un giocatore che vive di esplosività e dal sinistro davvero esplosivo. È chiaro, dunque, che può essere un ottimo sostituto di Osimhen, ma fossi nella dirigenza bianconera non mi priverei mai del serbo. Se non c’è dietro qualche situazione fisica – che tuttavia potrebbe sussistere – è un attaccante di cui avvalersi. Ha trovato Prandelli agli esordi con la Fiorentina che gli ha permesso di trovare la giusta motivazione e di crescere. Ad oggi, è un giocatore ancora incompiuto che ha tutto da dimostrare. Se Allegri ha influito? Per il modo di fare calcio di Max Vlahovic era la perfezione”.
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