Chiariello: "Il 'comeback' di Conte: gioca chi la maglia l'ha sudata. Inter? Altro che corazzata..."
"Le scorie potevano essere tante. Una sconfitta di quel tipo, 6-2, con tre gol maturati negli ultimi 20 minuti dopo l'espulsione di Lucca, quando il Napoli era stato capace di resistere a Manchester contro il grande City in maniera molto decorosa, sono stati preoccupanti, anche perché la differenza di reti in Champions conta tantissimo, tant'è vero che il Napoli è ventitresimo su ventiquattro nella classifica di quelle che possono entrare in lizza per gli ottavi. Ventitresimo perché ha la peggiore differenza di reti di tutta la Champions, delle prime ventiquattro, tranne, indovinate chi, l'Union Saint-Gilloise, che ha preso quattro gol dall'Inter e che ci ha fatto un favore, perché l'ha fatta diventare la ventiquattresima. In questo momento la Juve è fuori, è venticinquesima in classifica, ma è lungo il percorso di Champions. Le scorie, dicevo, potevano essere tante e il Napoli tra l'altro perde pezzi strada facendo. Si è fatto male anche Meret, due mesi fuori. La scelta del tecnico però è stata chiara dopo le parole oscure di martedì sera quando lui ha gridato a fine conferenza stampa 'Comeback'. Si torna al passato, abiuriamo i principi di gioco di quest'anno che sono diversi da quelli dell'anno scorso, torniamo a un baricentro basso una compattezza persa. Comeback cosa significa? Significa un tornare indietro verso cosa? Poi le scelte di Conte hanno chiarito cosa intendeva il tecnico.
Comeback significa torniamo a fare gli uomini. Torniamo agli uomini prima che ai calciatori. Quelli che in campo danno tutto e più di tutto. Lui ha detto ai nuovi che sono tanti, sua definizione, ma necessari. 'Non avete capito niente, dovete stare zitti e sudarvi la maglia'. Intanto giocano loro, quelli che la maglia se la sono sudata. Se non si fosse fatto male Meret, a parte De Bruyne, stasera avremmo visto 10 titolari dell'anno scorso, perfino con Jesus giocare a destra, che è un mancino. Fuori 100 milioni di campagne acquisti come niente fosse. Lucca è il terzo centravanti del Napoli, attualmente il secondo, non gioca. Imparasse a giocare nel Napoli. Beukema è costato una tombola, miglior difensore del campionato scorso, non gioca. In questo momento imparasse a fare quello che sta facendo Juan Jesus. Lang: zitto e impara. 60 milioni di attaccanti, 30 milioni di difensori. Tutti zitti. si torna ai vecchi sistemi, al noi, quello che ha portato il cemento armato nello spogliatoio dell'anno scorso, quello che abbiamo visto nel film 'Ag4in', che ha portato a un successo disperato, diciamo la verità. Questa sera Conte ha attaccato altissimo Bastoni, che è una delle fonti di gioco dell'Inter insieme al Calhanoglu, con Anguissa. Addirittura Calhanoglu è stato aggredito fin nell'area di rigore da Gilmour, che è molto più bravo nella fase di recupero palla che in quella di costruzione purtroppo. Ha sguinzagliato Spinazzola sulla sinistra, che è una condizione di forma e mentale smagliante. È ricorso al soldatino Politano, che con Dimarco ha ingaggiato un duello a tutta fascia senza risparmiarsi mai. Ha ritrovato il capitano di Lorenzo, ha ritrovato Juan Jesus, e ha ritrovato le sue meravigliose mezz'ali, quei due assaltatori da lui definiti, Anguissa e McTominay. 'McTominay con De Bruyne non segna, è fuori posizione, lo sta rovinando'. Quattro gol. Quattro gol. Tre in una settimana. Ha solo recuperato una condizione fisica accettabile. Il Napoli oggi si è difeso, prima ha salito alto, poi si è difeso ed è ripartito, senza mai rinunciare a ripartire, senza punti di riferimento per gli avversari. Ha giocato una partita alla Conte, abbiamo rivisto la squadra tosta, e che ha trovato due perle straordinarie, con i gol di McTominay e di Anguissa. il Napoli è di nuovo primo in classifica. Ha detto: 'Se pensavate di esservi liberati di noi, avete sbagliato palazzo. Noi ci siamo'. Al di là del risultato, noi volevamo vedere questa reazione, perché la squadra che abbiamo visto giocare a Torino non era una squadra di Conte, era una squadra in punta di scarpetta da ballo. Erano bellini, come ha detto Conte, non era una squadra tosta. Era una squadra presuntuosa.
La squadra vista a Eindhoven era una squadra svagata che a un certo punto ha spento la luce, perché per i primi 30 minuti era una buona squadra, perché il Napoli è una squadra forte. Poi alla fine, con l'acqua alla gola, con una crisi incipiente, quattro sconfitte consecutive in trasferta, quattro in dieci partite, con i pezzi che perdi strada facendo, e stasera ne abbiamo perso un altro, De Bruyne addirittura. Ma niente, è tornato Antonio Conte: 'Comeback'. Bene. Stasera salutiamo il ritorno di Antonio Conte e dei suoi guerriglieri. Quelli che hanno minato il campo dell'Inter che è venuta qui a fare l'ottava meraviglia del mondo, sette vittorie consecutive, giorno di riposo. Sembravano gli unni che erano venuti a passeggiare a bivaccare nella capitale. Noi siamo la capitale di un meraviglioso mezzogiorno. È una capitale mondiale della bellezza. Bene, questa sera hanno trovato invece il cancello sbarrato, la trincea armata e dalle torri piovere di tutto. Se ne sono andati a casa carichi di meraviglia: la famosa corazzata che stasera mi sembrava più la corazzata Potemkin piuttosto che una corazzata di calcio".
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