Corbo: “ADL non è uno sprovveduto. L’offerta di 6mln a Koulibaly è stata fatta mesi fa”

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Antonio Corbo, giornalista ed editorialista de La Repubblica: “De Laurentiis quando parla di Mertens dice che come tifoso voleva accontentarlo, ma come presidente ha dovuto guardare anche gli interessi aziendali. Credo che con la mia lettera abbia svegliato i tifosi, che non era assolutamente polemica ma era un modo per far capire a De Laurentiis che stava affondando in un clamoroso equivoco. Da un lato i tifosi volevano che fosse il nipote di Achille Lauro, cioè un mecenate senza se e senza ma, e dall’altra parte un presidente che guarda bene ai conti (forse troppo) che magari investe con eccessiva prudenza.
Questa prudenza, però, ha portato il Napoli a conseguire dei risultati economici eccellenti e dei buoni (non diciamo ottimi) risultati in campo. Secondo me, l’anno scorso lo scudetto si poteva vincere, tuttavia De Laurentiis non mi ha dato l’impressione di voler vincere a tutti i costi e Spalletti di saperlo vincere. Queste sono le mie personalissime impressioni, ma tutti i risultati mi sembrano degni di loda.
I tifosi devono capire che De Laurentiis non è un mecenate e con si svena, ma il patron (come manager) deve essere più cortese e gentile con i tifosi, perché sono i suoi soci di fatto. I fan portano soldi con l’acquisto di biglietti, maglie, con i diritti tv… I clienti vanno trattati con estrema attenzione. Credo che Mertens non sia rimasto non solo per l’ingaggio offerto dal club, ma perché non abbia trovato in Spalletti un invito o un cenno di entusiasmo a restare. I rapporti tra i due non sono mai stati caldi. Il belga ha capito che avrebbe avuto un’atmosfera non dico ostile, ma di perplessità. Ricordiamo che Mertens è stato un vero leader perché ha accostato alle sue qualità anche una forte personalità. Qualche parola che ha detto nello spogliatoio certamente non è passata inosservata, perché ha avuto un’intensità collaborativa che l’ha portato ad essere un personaggio. A Spalletti, probabilmente, questi personaggi non sono congeniali.
Dybala lo avrei preso, perché tecnicamente è eccellente, uno degli ultimi numeri 10, oltre ad essere un argentino che avrebbe giocato nello stadio di Maradona. Ma De Laurentiis non vuole più prenderli i giocatori di 27-28 anni, ma vuole calciatori di talento e con un lungo domani. Su Raspadori non credo non ci siano speranze.
Umori del pubblico? Sono i risultati che rendono tangibili poi i comportamenti. Se il Napoli va bene, l’atteggiamento dei tifosi cambia. Allora ADL ha il diritto e il dovere di curare i suoi interessi e di scegliere l’indirizzo tecnico e finanziario migliore, ma prendendosi le sue responsabilità. Poi vedremo se avrà ragione, ma a una cosa non deve venir meno: al rispetto e alla considerazione per i tifosi. Non dico che deve trattarli come amici, ma da clienti di riguardo. Koulibaly? Non pensate che De Laurentiis sia uno sprovveduto. L’offerta di 6 mln è stata fatta mesi fa, in quel momento rinnovare sarebbe stato un affare per il Napoli. Era una cifra giusta da mercato. Mentre è già un miracolo che il Napoli abbia recuperato 35 milioni”.
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