Donadoni punzecchia ADL: "Il calcio non è il suo forte, ma non serbo rancore. Ancelotti deve snaturarsi..."

Le sue parole
21.08.2018 09:30 di  Gennaro Di Finizio  Twitter:    vedi letture
Donadoni punzecchia ADL: "Il calcio non è il suo forte, ma non serbo rancore. Ancelotti deve snaturarsi..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Questo uno stralcio dell'intervista di Roberto Donadoni, rilasciata ai microfoni de La Gazzetta dello Sport:

Che cosa privilegia di tutti questi ricordi? «Una città che mi è rimasta sulla pelle per il suo modo unico di vivere il calcio. Non mi è mai capitato in nessun altro posto di vivere questa intensità, questa passione. La pressione? Certo, ma quella c’è dappertutto. La maniera viscerale del napoletano di amare la propria squadra è unica».

All’amico Ancelotti che cosa consiglierebbe? «Non ci siamo sentiti da quando ha iniziato l’avventura a Napoli. Ma uno che ha girato e vinto in tutte le più grandi piazze europee, di consigli non ha bisogno. Noi siamo cresciuti in campagna, abbiamo un’educazione simile: ci basta uno sguardo per capirci, senza troppe parole. Però credo che anche Carlo un po’ debba snaturarsi».

In che senso? «A Napoli la gente ha bisogno del contatto fisico, di metterti in braccio un neonato per la foto. Perché tutti amano l’azzurro, anche chi non va allo stadio. Ecco, magari per carattere noi non siamo abituati a questo, ma capisci che per loro è importante e lo fai con piacere. Ma Carlo ha già capito tutto. Infatti ha fatto bene a prendere casa a Napoli, anche io nel 2009 la stavo cercando... ma De Laurentiis mi esonerò».

Allora disse: «Cacciato da chi non sa di calcio». Crede che nel frattempo ADL abbia imparato? «Sicuramente, ma non è quello il suo forte. Ed è logico sia così per un presidente. La gestione e i risultati del club di questi anni sono stati eccellenti. Per esempio aver scelto Carlo dopo Sarri è stato un gran colpo. Ci siamo anche rivisti, parlando cordialmente. Non siamo gente che serba rancore».