Fassone: "Appena acquistò il Napoli ADL spostò il suo focus dal cinema al calcio"
A Stile TV nel corso della trasmissione “Salite sulla giostra” è intervenuto Marco Fassone, dirigente sportivo: “Il Napoli non ha risolto tutti i suoi problemi, ma è sulla strada giusta. La gara con l’Inter ha avuto uno sviluppo particolare, una serie di episodi anche fortuiti lo hanno favorito, ma non credo che il Napoli abbia dimostrato di essere più forte dell’Inter, così come la gara col Psg non ha dimostrato che il Napoli fosse una squadretta. Ciò che è certo è che Antonio Conte ha le idee chiare, non è ancora risolta, ma la strada è giusta.
Conte stava finendo quando sono arrivato alla Juventus e quando ero alla Juve ha iniziato la sua attività di allenatore. C’è stato un momento in cui Blanc aveva pensato di portarlo a Torino, ma si vede che non era ancora il momento giusto. Antonio aveva meno esperienza ma già il carattere di oggi. Sta aggiungendo a tutte le sue qualità, maturità ed esperienza. E, stare a Napoli in quel contesto cittadino, di tifo, con quel presidente, lo sta completando a 360 gradi.
Il campionato qualcosa comincia a dire. Tutte le squadre di vertice vengono da profondi cambiamenti, societari o di squadra, tranne il Napoli. Il Napoli naviga in un’acqua che è la medesima ed ha come problema di fondo l’integrazione dei nuovi, le altre hanno alle spalle qualche problemino da sistemare. Detto questo, l’Inter non mi è dispiaciuta, continua ad essere un’ottima squadra, è vero ha avuto 3 sconfitte, ma aspetterei a dire che è fuori dalla lotta.
C’è stato un momento, alla fine dei 9 scudetti in cui l’ambizione della Juve e della famiglia Agnelli, era quella di dire in Italia sto dominando, vorrei essere riconosciuta come una squadra che primeggia a livello continentale. Ha fatto quindi degli investimenti , giusti o sbagliati, per primeggiare in Europa, per competere alla pari con le grandi d’Europa, con Real, Barcellona, Manchester, Psg. L’Italia non bastava più, era quasi una passeggiata arrivare a fine campionato. In quel momento le spese sono salite, i costi si sono evoluti, alcune scelte hanno determinato lo spostamento del baricentro che si è spostato a John Elkann rispetto ad Andrea Agnelli e quindi la Juve ha fatto scelte conservative badando ai bilanci e sta ancora facendo fatica a trovare la sua dimensione definita. Sta andando un pò a tentativi, la proprietà oggi però ha una visione di grande attenzione ai costi e contenimento delle spese. Questa nuova sostituzione dell’allenatore non è da Juve, è un nuovo cambiamento che implicherà di ricominciare, col nuovo tecnico che dirà che il mercato non è stato fatto in base alle sue esigenze e che bisognerà attendere il prossimo giugno.
De Laurentiis ha deciso sin dall’inizio della sua avventura che il centro delle sue attenzioni si sarebbe spostato sul calcio rispetto al cinema. Ha destinato 5 o 6 anni per imparare tutto ciò che poteva di questo mondo sconosciuto. Credo che dopo di me, quando il Napoli stava diventando una realtà importante perché avevamo vinto e partecipato alla Champions ha iniziato a capire tutte le dinamiche iniziando a gestire personalmente tutto, con Chiavelli, il grande consulente finanziario e fiscale. E’ andato avanti mettendoci la testa e l’impegno perché si fa sentire, decide anche le piccole cose ed è la metodologia dei grandi imprenditori di una volta: essere padroni, ma anche molto presenti. Essere disciplinati senza farsi coinvolgere troppo ed è vincente perchè il Napoli non ha problemi, è un bel modello da guardare”.
Serie A Enilive 2025-2026
![]() |
VS | ![]() |
| Lecce | Napoli |
Editore: TC&C SRL - Testata giornalistica
aut. Tribunale Napoli n. 4 del 12/02/2020
Iscritto al Registro Operatori
di Comunicazione al n. 18246
Direttore editoriale: Antonio Gaito
Direttore responsabile: Francesco Molaro


