Iannicelli: "Due furti e si ricomincia a parlare di camorra. Peggior nemico del Napoli è sé stesso"

Iannicelli: "Due furti e si ricomincia a parlare di camorra. Peggior nemico del Napoli è sé stesso"
domenica 6 novembre 2022, 23:20Le Interviste
di Antonio Noto
"Secondo me, il titolo più adeguato oggi è 'SpaccaNapoli', perché il Napoli ha davvero spaccato questo campionato".

Nel corso di 'Campania Sport' su Canale 21, è intervenuto il giornalista Peppe Iannicelli: "Secondo me, il titolo più adeguato oggi è 'SpaccaNapoli', perché il Napoli ha davvero spaccato questo campionato. Spaccanapoli è quella strada che attraversa il cuore della città ed è lì da oltre tremila anni: nessuna strada al mondo ha un storia millenaria come questa. Per guardare al futuro, però, dobbiamo pensare in qualche misura ad Alessandro Magno. Il quale partendo da un microscopico stato, il Regno di Macedonia, conquistò tutto il mondo allora conosciuto e si spinse fino all'India. E sapete cosa portò alla caduta del suo impero? La paura di sé medesimo, la capacità di saper governare la complessità. Credo che in questo momento il peggior nemico sportivo del Napoli non siano le romane, che hanno fatto un derby scadente; non è il Milan, che ha sofferto le pene dell'inferno con lo Spezia, non lo sono Inter o Juve; ma è sè stesso. Due furti d'auto e si ricomincia a parlare di camorra, calcioscommesse, inquinamento e dello scudetto perso.

Le lagne continue sulla copertura mediatica, i titoli in alto o in basso nei giornali. Queste cose dovrebbero essere superate. La squadra è sufficientemente apprezzata per mettersi alle spalle queste cose. Ma se l'ambiente non fa un salto di qualità da questo punto di vista, c'è il rischio che, nell'inevitabile momento di difficoltà, anche il granello di sabbia diventi un ostacolo insormontabile. Credo che il lavoro che debba fare Spalletti, soprattutto durante la sosta, sia proprio quello di lavorare sulla testa della squadra per avere un restart. Al pronti, via c'è bisogno di vedere un Napoli con lo stesso rendimento di efficienza e rafforzato da questi condizionamenti esterni che non sono utili e fanno perdere solo energie fisiche e nervose".