Marrucco: "Visto che combina il nostro amico Albiol in Europa? In Italia invece..."

Marrucco: "Visto che combina il nostro amico Albiol in Europa? In Italia invece..."TuttoNapoli.net
© foto di Alessio Alaimo
mercoledì 13 aprile 2022, 23:10Le Interviste
di Antonio Noto
"Il nostro campionato è atipico, se lo confrontiamo a Real-Chelsea e Bayern-Villareal viste ieri sera è un altro mondo".

Fulvio Marrucco, collaboratore dell'entourage di Koulibaly, è intervenuto a 'Febbre a 90', su Vikonos Web Radio/Tv: “La sconfitta del Napoli contro la Fiorentina è stata amara. La partita è stata strana, persa nel momento in cui sembrava recuperata, purtroppo a centrocampo i viola hanno sovrastato gli azzurri, il tardivo utilizzo di Mertens non ha aiutato. Il nostro campionato è atipico, se lo confrontiamo a Real-Chelsea e Bayern-Villareal viste ieri sera è un altro mondo, con 37enni come Modric e 35enni come Benzema che fanno la differenza ed il nostro amico Albiol che combina cose strabilianti. L'ex Napoli vince prima l’Europa League e poi va in semifinale di Champions... A fare la differenza è la forza, la preparazione atletica, Modric recupera palla nei supplementari nella sua area di rigore senza boccheggiare, i nostri ritmi sono bassi e da questo bisogna ripartire, bisogna alzare ritmi e qualità, anche la Nazionale subisce le conseguenze della mediocrità del nostro calcioC’è da dire che è anche colpa degli addetti ai lavori, individuiamo giocatori che vengono spacciati per fenomeni ma sono solo buoni calciatori e nulla di più. Non so quanti italiani, ad esempio, giocherebbero titolari in Premier League, forse non si contano nemmeno su una mano".

Come guarire il calcio italiano? "Bisognerebbe ripartire dal settore giovanile, con allenatori addetti e che non giochino per il risultato, che meriterebbero incentivi per il lavoro che fanno. In 15 anni, in passato, l’Italia ha prodotto i vari Baggio, Zola, Mancini, Del Piero, Totti e Cassano, oggi nelle Under ci sono mica questi talenti, solo buoni giocatori che non cresceranno mai. Gli allenatori dei settori giovanili vivono in funzione del risultato e tarpano le ali ai giocatori, gli fanno fare le cose semplici imbavagliando la loro fantasia in nome della vittoria. Questo non farà mai crescere i nostri ragazzi".