Da Bari: “A Napoli Conte e De Bruyne, qui dopo un mese neanche l’allenatore”

Sono giorni cruciali per la definizione del nuovo corso del Bari. Dopo l’addio di Moreno Longo, il club ha avviato una serie di contatti per individuare il prossimo allenatore. Il primo nome sulla lista era Alessandro Nesta, ma l’ex tecnico del Monza ha declinato l’offerta formulata da De Laurentiis. La panchina pugliese è ancora vacante e c’è preoccupazione in vista della prossima annata. Il portale TuttoBari.com si esprime così: “Non conviene a nessuno venire in una piazza, molto blasonata, ma ormai appestata dal morbo della multiproprietà. Di calciatori nemmeno l'ombra. Riscatti, prestiti, partenze, eventuali nuovi acquisti: nulla. Ed è banale il perché: non avendo alcuna certezza intorno all'area tecnica non si può costruire alcunché. Nel mentre, però, a Napoli viene confermato il miglior allenatore italiano e si ufficializza, proprio nella giornata di oggi, l'arrivo di De Bruyne, centrocampista capace di vincere tutto con il City. Oltre alla promessa, per Conte, di un mercato faraonico. A Bari, invece, si parla di autogestione, mercato ridimensionato, inevitabili plusvalenze. Ogni commento su questo atteggiamento sarebbe superfluo e spiacevole.
Quando i galletti sono saliti in B De Laurentiis promise un piano triennale per salire in A; il primo anno è terminato in maniera tragica con la finale play-off persa a due minuti dalla fine, il secondo è stato ancora peggiore poiché i galletti si sono salvati per il rotto della cuffia ai play-out e in questa stagione un anonimo nono posto ha scontentato tutti. I tre anni sono dunque scaduti. Se il campionato scorso era l'anno zero, dopo la stagione horror 2023/24, questo si preannuncia come l'anno sotto zero. Per l'ennesima volta non c'è stata continuità né programmazione, si è voluto cambiare ancora una volta il tecnico e verrà smantellata più di metà della rosa, mentre un ds non all'altezza e che ha sbagliato tutte le dichiarazioni è stato, incredibilmente, confermato.
C'è da chiedersi cosa sia diventato il Bari e quale sia l'approdo. Ad oggi, onestamente, non si vede e l'atmosfera è più cupa che mai. Il mutismo continua e l'unico piano è vivere alla giornata. Con questo tipo di approccio, in B, si rischia e anche tanto. E i tempi che si prospettano per tifosi e addetti ai lavori baresi sembrano essere anche peggiori”.
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