"Io, soccorritore nell'inferno"

"Io, soccorritore nell'inferno"
domenica 21 settembre 2003, 14:34Notizie
di Diego Locoratolo
Dino Limata racconta i tragici attimi vissuti ieri sera al Partenio.
«Mentre cercavamo di soccorrere quel ragazzo, dagli spalti ci è piovuto addosso di tutto: da pezzi di cemento e ferro, a bastoni, a bottiglie». Dino Limata racconta l'inferno vissuto ieri sera allo stadio Partenio. E' uno dei soccorritori della Misericordia di Avellino: una serata drammatica tra l'aggressione e i lanci di oggetti pericolosi di tifosi sugli spalti ai momenti frenetici persi per trovare le chiavi di una porta che dava sul locale dove era caduto il ventenne Sergio Ercolano, ora in coma nell'ospedale del capoluogo irpino. «Quando abbiamo avuto la segnalazione d'intervento - racconta - una prima squadra di soccorritori si è mossa per intervenire. Abbiamo perso un po' di tempo, non molto, per aprire il cancello che separa il campo di gioco dagli spalti. Dopo alcuni tentativi sono state trovate le chiavi. La gente ce l'aveva con noi, ci lanciava di tutto ma noi non potevamo farci nulla». Ma il peggio doveva ancora venire. I soccorritori si sono trovati nel corridoio che dava sul locale sottostante alla Curva Nord dove era caduto il ragazzo e che viene utilizzato come palestra per gli allenamenti. Una porta di ferro l'ostacolo insuperabile. Le chiavi non si trovavano in nessun modo nonostante la caccia frenetica dei vigili del fuoco. Pochi minuti ed è stata la bolgia: il corridoio era stato invaso dai compagni del ventenne intervenuti per cercare di tirarlo fuori. Alcuni soccorritori, denuncia Limata, sono stati schiaffeggiati. Un gruppo di tifosi ha strappato loro di mano la barella e ha iniziato a utilizzarla come un ariete per cercare di aprire la porta. Le chiavi, alla fine, sono state trovate ed è arrivata l'ambulanza che ha portato via il ragazzo ventenne. Una corsa drammatica in ospedale, al Moscati di Avellino. «Le condizioni del ventenne - sottolinea Limata - erano apparse subito drammatiche. Non abbiamo potuto fare molto per aiutarlo in ambulanza. Il nostro unico obiettivo era quello di arrivare al più presto possibile in ospedale». Qui, fin da dopo il ricovero, si sono recati circa duecento tifosi ed amici del ventenne che hanno stazionato in attesa di notizie. Alcuni di essi hanno scatenato tafferugli contenuti dalle forze dell'ordine. Parenti ed amici sono anche oggi all'esterno dell'ospedale: qualcuno spera nel miracolo anche se le condizioni di Ercolano appaiono disperate.