UFFICIALE - Inchiesta plusvalenze, tutti prosciolti perché manca metodo di valutazione: la proposta alla FIFA

UFFICIALE - Inchiesta plusvalenze, tutti prosciolti perché manca metodo di valutazione: la proposta alla FIFATuttoNapoli.net
© foto di Alessandro Garofalo/Image Sport
venerdì 22 aprile 2022, 17:00Notizie
di Redazione Tutto Napoli.net
Aurelio De Laurentiis, sua moglie Jaqueline, i figli Edoardo e Valentina e l'amministratore delegato del Napoli Andrea Chiavelli prosciolti.

Il 15 aprile il Tribunale Federale Nazionale presieduto da Carlo Sica ha prosciolto tutte le società, i dirigenti e gli amministratori dei club che erano stati deferiti dalla Procura Federale per avere contabilizzato nelle relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti a quelli consentiti dai principi contabili, tra cui anche Aurelio De Laurentiis, sua moglie Jaqueline, i figli Edoardo e Valentina e l'amministratore delegato del Napoli Andrea Chiavelli.

Sono state pubblicate sul sito della FIGC le motivazioni della sentenza del processo e, tra le righe, la FIGC avanza una proposta per determinare il reale valore di un calciatore al fine di poterne sanzione un eventuale gonfiamento: "Il valore di mercato di un diritto alle prestazioni di un calciatore  rappresenta il valore pagato dalla società acquirente al termine di una contrattazione libera, reale ed effettiva di quel diritto sul mercato di riferimento; e il libero mercato non può essere guidato da un metodo valutativo (quale che esso sia) che individui e determini il giusto valore di ogni singola cessione. Non foss’altro perché, in tal caso, il libero mercato non esisterebbe più per la fissazione di corrispettivi di cessione sostanzialmente predeterminati da quel metodo di valutazione

De iure condendo, si potrebbe pure pensare alla fissazione di criteri valutativi che individuino un “range” di valore, all’interno del quale vada fissato il corrispettivo della cessione/acquisizione. [...] Ma a ciò non potrebbe che provvedere la FIFA, trattandosi di disciplina sovranazionale e mondiale. Una volta ritenuto non utilizzabile il metodo di valutazione posto dalla Procura Federale a fondamento del deferimento e in assenza di una disposizione generale regolatrice, consegue che le cessioni oggetto del deferimento stesso non possono costituire illecito disciplinare".