Fallimento Spalletti, Gazzetta: "Due anni di polemiche e litigi. Come a Roma e Milano"

Due anni di polemiche, litigi e musi lunghi: Spalletti, in Nazionale come nei club, titola la Gazzetta dello Sport per raccontare dell'esperienza del Ct della nazionanale che aveva capito già tutto da venerdì sera, dopo il 3-0 di Oslo, quando si era preso, quasi con rassegnazione, tutte le colpe. C'era stato però un tempo in cui Spalletti è stato tutt'altro che remissivo, come alla Roma, all'Inter ed a Napoli senza rifiutare le polemiche. La rosea riporta le parole del febbraio 2024 sulla Playstation: "Alcuni giocatori devono aver creduto che Spalletti abbaia e poi non ha i dentini, invece si sbaglian. Da qui in avanti le Playstation le lasciano a casa. Glielo invento io un giochino a cui pensare per distrarsi la notte. I miei obiettivi? Voglio vincere l'Europeo e poi il Mondiale. Poi possiamo uscire anche subito, ma i discorsi che faccio alla squadra sono quelli che si aspettano tutti gli italiani: noi si va in Germania per vincere, non per partecipare". Come è finita lo sappiamo tutti.
Agli Europei il successo contro l'Albania è rimasto l'unico, ma in compenso il ct ha faticato a trattenere la sua rabbia di fronte alla stampa e le domande non gradite: "Ma lei quanti anni ha? Gliene mancano di più.. per arrivare ai miei 65". E naturalmente la ricerca della talpa che spifferava i segreti dello spogliatoio: "Chi racconta le cose di spogliatoio fa male alla Nazionale". Era già successo ai tempi dell'Inter. Spalletti ha detto di non essere stato tradito, ha assicurato che "dalla Federazione ho ricevuto tutto il supporto possibile per le scelte che volevo fare, ma i risultati non sono venuti" e l'ultima polemica rimane quella per il no alla convocazione ricevuto da Acerbi. Ieri se n'è andato senza puntare il dito contro nessuno. Stasera c'è la Moldova e "se ha qualche sassolino da togliersi delle scarpe, per Lucio è in arrivo l'ultima occasione", scrive il quotidiano.
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