Gazzetta punge Inzaghi: "Non ha il veleno di Conte. Da 4 anni più forte ed un solo Scudetto..."

Gazzetta punge Inzaghi: "Non ha il veleno di Conte. Da 4 anni più forte ed un solo Scudetto..."TuttoNapoli.net
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 8 febbraio 2025, 12:30Rassegna Stampa
di Redazione Tutto Napoli.net

A Inzaghi serve la grinta di Conte, titola l'editoriale di Alessandro Vocalelli sulla Gazzetta dello Sport che, pur premettendo che è impossibile discutere le qualità del tecnico dell'Inter, la sconfitta di Firenze fa rumore, non solo per il livello scadente della prestazione, ma anche per il particolare momento in cui si è consumata: perché era una tappa fondamentale e non regge il discorso della stanchezza perché entrambe le formazioni avevano giocato domenica ed i viola erano senza i nuovi arrivi:

"La verità è che da una parte c’era una squadra motivata e concentrata, dall’altra una squadra svagata e irriconoscibile. Da qui bisogna partire, anzi ripartire, per capire perché tutto questo è successo, perché - come è accaduto recentemente in Supercoppa - il termometro dell’attenzione finisca per scendere così repentinamente. E perché un gruppo che è unanimemente riconosciuto come il più forte della Serie A negli ultimi quattro anni abbia finora raccolto in campionato molto meno di quanto avrebbe potuto. Perché è convinzione generale che l’Inter fosse la più forte tre anni fa, quando si impose il Milan. Non fosse inferiore al Napoli di due anni fa, quando invece finì a 18 punti da Spalletti.

Se sei il più forte per quattro anni, ma non raccogli il dovuto, forse ti manca un pizzico di adrenalina, di tensione , che non vuole dire nervosismo, nella continuità. Inzaghi ha passato cinque anni e mezzo alla Lazio, e adesso è al quarto anno all’Inter. Al contrario di Antonio Conte che per definizione brucia tutto, anche la sua serenità, nel giro di un paio di stagioni al massimo. Stressa l’ambiente - dalla società ai giocatori - sin dal primo giorno, per avere risultati immediati che spesso arrivano, come è successo alla Juve, all’Inter, al Chelsea. Poi magari finisce per spezzare, tirandola tanto, magari anche troppo, quella corda emotiva. Ma quel veleno sportivo è sicuramente alla base della sua carriera da vincente".