Il Mattino - Il discorso di Conte alla squadra: testa alta, servono 21 punti!

Un viaggio indietro nel tempo, ma con lo sguardo ben fisso sul futuro. Antonio Conte ha rivissuto quasi per intero Bologna-Napoli, match spartiacque nella corsa finale degli azzurri. L'ha fatto nel quartier generale di Castel Volturno insieme al suo staff e all'intera squadra, compresi gli osservati speciali reduci da problemi fisici. Un’analisi dettagliata per ripartire con un chiaro messaggio: "Bisogna pensare solo a noi, ignorare il rumore di fondo e guardare avanti", si legge su Il Mattino.
Il tecnico ha imposto il silenzio sui giudizi esterni: gli unici commenti ammessi sono i suoi. Per Conte, il punto conquistato al Dall’Ara ha un valore importante, anche se nella ripresa è mancato il coraggio: la squadra non ha saputo affrontare il Bologna con la giusta personalità, abbassando lo sguardo proprio nel momento decisivo.
A sette giornate dalla fine, il mantra è chiaro: servono 21 punti. È questo il mini-campionato che Conte ha tracciato, quello che deve rilanciare il Napoli e gettare le basi per il futuro. Anche il vice, Cristian Stellini, ha suonato la carica: "Dobbiamo crescere nella mentalità". E non è solo un richiamo per il presente: è l’inizio di un nuovo ciclo, che passa inevitabilmente da una trasformazione caratteriale.
Il secondo tempo contro il Bologna è stato un campanello d’allarme per il tecnico salentino. Troppa timidezza, troppa soggezione. La rete di Ndoye è arrivata in un contesto che Conte rifiuta: nessun alibi, non si tratta di condizione fisica. Per l’allenatore è una questione esclusivamente mentale. Con Lele Oriali al suo fianco e uno spogliatoio da ricostruire, il Napoli riparte dalla testa. Perché è lì che Conte ha deciso di giocare la sua vera partita.
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