Primi bilanci su Gattuso: pochi punti e troppi gol subiti, ma l'allenatore ha una speranza

Due mesi non rappresentano un lasso di tempo esagerato, ma neanche è poco per cominciare a fare qualche bilancio. A maggior ragione se in questi 60 giorni il Napoli ha disputato più di una partita a settimana. Servirà ancora tempo per dare un giudizio dettagliato, è troppo presto per tirare somme definitive, ma le 9 settimane di Gattuso alle pendici del Vesuvio hanno certificato che in squadra c'è un problema su tutti e riguarda l'equilibrio. Fin dal primo giorno Rino ha spiegato che è questo l'aspetto sul quale si sta concentrando maggiormente, dal momento che con Ancelotti la formazione azzurra aveva palesato degli oggettivi difetti in questo senso. Poco compatti i reparti, troppo esposti alle sortite offensive degli avversari. E la debacle con il Lecce ha testimoniato che il percorso da fare verso una soluzione definitiva a questo guaio è ancora lunghissimo.
TROPPI GOL SUBITI. Nelle sue otto partite in Serie A alla guida del Napoli, Gattuso non ha mai chiuso neanche una volta con la rete inviolata. All'esordio, contro il Parma, il Napoli di Rino ha immediatamente incassato due reti. I primi segnali di miglioramento si sono visti con il Sassuolo (2-1 per gli azzurri il risultato finale), ma la sensazione è che il problema sia soprattutto nella testa. Cala l'intensità, calano i ritmi e, soprattutto, cala l'attenzione difensiva. Contro Inter e Lecce, due squadre dal valore quasi opposto, malgrado si giocasse al San Paolo il Napoli ha rimediato ben 6 schiaffi. In campionato con il nuovo allenatore Manolas e compagni hanno subito ben 15 gol, di fatto quasi 2 reti a partita (media da 1,87). Se si guarda solo ai match interni il dato è ancor più allarmante, perché 11 dei 15 gol incassati sono arrivati proprio tra le mura amiche in cinque partite disputate a Fuorigrotta. In questo caso, dunque, la media è addirittura al di sopra delle due reti per ogni match. Numeri eloquenti che raccontano di una crisi difensiva dovuta a molteplici ragioni.
SPERANZA. Se lo chiedessimo ad un allenatore, ci risponderebbe che il problema non è solo la difesa ma tutta la fase in un discorso che comprende anche (e forse soprattutto) il centrocampo. Contro il Lecce le statistiche sono state condizionate anche sul passaggio al 4-2-3-1, causato dalla necessità di recuperare lo svantaggio iniziale. Ma se il Napoli è andato sotto è proprio per una disattenzione della difesa, in particolar modo di Koulibaly e Mario Rui. La speranza di Gattuso è che col crescere della condizione dei calciatori appena rientrati si possa migliorare anche da questo punto di vista. Domani sarà già tempo di sfidare l'Inter e quasi verrebbe da dire per fortuna. In Coppa Italia, infatti, fin qui il Napoli non ha ancora subito gol, tenendo la porta inviolata sia col Perugia che con la Lazio. Sarà complicato farlo anche a San Siro, ma è proprio su questo che Gattuso sta lavorando in queste ore.
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