È bello ma (per fortuna) balla: Llorente è il grande capolavoro del mercato

23.09.2019 18:40 di Fabio Tarantino Twitter:    vedi letture
È bello ma (per fortuna) balla: Llorente è il grande capolavoro del mercato
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(di Fabio Tarantino) - I numeri ci conducono alle riflessioni: in 133 minuti, una partita e un tempo, Fernando Llorente ha segnato tre gol, si è procurato un rigore e ha fornito un assist per Mertens. Decisivo, determinante, indispensabile: ognuno scelga l'etichetta giusta per un attaccante senza tempo, 34 anni compiuti a febbraio, che ha scelto il Napoli senza indugi, che ha atteso - anche rischiando la beffa - la conclusione della telenovela Icardi per raggiungere Ancelotti che l'aveva convinto con una semplice telefonata. Llorente, il bello che per fortuna balla, occhi glaciali come la freddezza a un metro dalla porta, era la punta che serviva: segna gol sporchi, gioca di fisico, aiuta i compagni, ha esperienza internazionale. Una figura fondamentale che mancava da troppo tempo. Forse da quando c'era Zapata, volendo esagerare, perché anche Higuain era tutto tranne che una prima punta classica. Quanti gol sporchi ha segnato il Pipita? Pochi rispetto alle perle in maglia azzurra. L'argentino creava spazi con la sua tecnica, il suo talento da "dieci" e il suo istinto da rifinitore. Il colosso di Pamplona aiuta gli altri col fisico, è difficile da marcare, ne servono due per arginarlo e quando qualcuno crede di esserci riuscito non trova più il pallone che intanto già viaggia altrove, su sponda di Fernando. 

GOL SPORCHI - Il Napoli ha scelto Llorente perché serviva un altro attaccante da affiancare a Milik. I due hanno poco in comune, quasi nulla. S'è visto a Lecce. Il primo ha confezionato due gol solo apparentemente banali. È un gioco da ragazzi segnare a due passi dalla porta. Ma non tutti sanno essere così fortunati. Serve esperienza, fiuto del gol e astuzia per intuire la traiettoria del pallone. Chi può dirlo dove andrà dopo un rimpallo? Non è facile farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. Ovviamente dietro i difensori. Llorente ci è riuscito col Liverpool e due volte col Lecce. Gli altri provano a segnare e se per caso falliscono, lo spagnolo riscrive la storia di quell'azione col lieto fine.

OLTRE LE RETI - Ma Llorente non è solo un attaccante che segna: tornerà utile sulle palle alte (il rigore di Lecce nasce da un suo colpo di testa) e nelle sponde, negli assist (Mertens l'ha ringraziato con la Samp) e in ogni altro pallone vagante che solo un biondo alto quasi due metri sarà in grado di accarezzare. Un giocatore prezioso, il centravanti che mancava, il grande colpo a parametro zero - a proposito, condizione fisica eccellente per uno svincolato - per completare una rosa ampia e un reparto, quello d'attacco, mai così ricco di opportunità e risorse. Ancelotti ringrazia. E non solo lui...