Il Diario di Minervini, giorno 14: il terrore di Ancelotti e l’orgoglio di Gattuso

Il Diario di Minervini, giorno 14: il terrore di Ancelotti e l’orgoglio di GattusoTuttoNapoli.net
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
sabato 14 marzo 2020, 18:54Zoom
di Arturo Minervini

 Giorno 14. Non di quarantena, ma di assenza. Il 29 febbraio l’ultima partita del Napoli, poi tutto quello che è noto. Un’Italia che prova a lottare contro un cavaliere invisibile, cercando di non fare la fine di Don Chisciotte. Perché una parte di noi si attiene alle regole, altri no e si rischia di fare la guerra ai mulini a vento. 

Quindi restiamo a casa. Teniamo magari un diario, come proverò a fare io in queste settimane senza partite. Facciamoci compagnia con le nostre sensazioni, paure, speranze. Siamo qui per parlare di Napoli e di calcio. Un pallone che non rotola più, che resta ai margini. Ad osservare, aspettando che tutto questo finisca. 

"Non abitiamo in una nazione, abitiamo in una lingua. Perciò solo la nostra lingua madre è la nostra vera patria”. Scriveva Emile Cioran, ricordandoci quanto l’appartenenza col territorio faccia di noi parte integrante dello stesso. Napoli col suo orgoglio porta avanti la sua battaglia, tra musica e riflessioni.

Uno che di battaglie in campo se n’è intende eccome, è Rino Gattuso. Il tecnico del Napoli oggi ha parlato a Sky, fissando alcuni cardini dei primi mesi napoletani. C’è tutto l’orgoglio di Gattuso nelle parole del tecnico: “Allenare questi giocatori e lavorare in una città così mi dà carica e soddisfazione”. E ancora: “Non me l’aspettavo, è un orgoglio per me allenare il Napoli”. Mai si sarebbe aspettato di dover far fronte a questa situazione, proprio quando pensava di aver già superato il peggio raccogliendo una squadra sfiduciata e senza mordente. Ma la vita è così, Ringhio lo sa bene. Sa spiazzarti e cambiare priorità e prospettiva. Quello che conta è restare fieri del lavoro fatto e di quello che si farà. La parola chiave è resistere.

Da Rino a Carlo. Perché Ancelotti non ha usato parole morbide per il modo in cui l’Inghilterra sta affrontando la questione CoronaVirus: "Qui non si sono resi conto della gravità!” dice l’ex tecnico del Napoli, parole che fanno riflettere soprattutto se confrontate con quelle del Premier britannico Boris Johnson: “Molte famiglie perderanno i loro cari”. Siamo davvero alla follia.

 Un sabato senza calcio si va esaurendo. Non ci saranno gare e nemmeno serate tra gli amici. Per fortuna con grande tempismo è arrivata una pioggia di catarsi. Pronta A lavare via dagli occhi la malinconia. A scivolare lenta sulle vetrate a cui avevamo affidato il senso di libertà. A tuffarsi su quelle strade svuotate dai piedi che si immergono nelle pozzanghere. Gocce che ricordano facce. Facce che si nascondono tra le gocce. La mancanza evapora al ritmo incessante di questa caduta. Al mondo non esiste trasmettitore di pensieri efficace della pioggia. Amici di Tuttonapoli, teniamo duro. Usciamo al balcone ad urlare che non abbiamo paura.