Jorginho non aver paura di sbagliare un calcio di rigore

Jorginho non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Sembra di sentirlo Francesco De Gregori, sullo sfondo, tra il sole che batte sul campo di pallone e sui tetti dei palazzi in costruzione. Musica e voce accompagnano il Nino del 2021, che ha solo allungato il nome il Jorginho. E che poi resta un dettaglio quasi irrilevante, se accogli il finale di una storia come solo un puntino di un percorso disegnato nel cielo, come tracce di stelle che alzi lo sguardo e ti lasciano senza fiato.
L'Europeo del Professore azzurro è proprio così: semplicemente spettacolare. Nei tempi scanditi con l'intelligenza di chi vive nel futuro, capace di anticipare mosse e prevedere le evoluzioni di un gioco che per lui non ha segreti. Ha stretto i denti, ha giocato su un dolore che nei primi minuti sembrava quasi ingestibile. E, invece, Jorginho è rimasto lì. Con le sue spalle strette, ha stretto pure i denti.
Jorginho si è preso tutto. La Champions prima, poi l'Europeo che avrebbe potuto firmare col rigore che si è fermato sul palo. Un dettaglio, che resta solo sullo sfondo, si eclissa davanti ad una visione globale. C'è il Professore dietro questo trionfo, c'è il marchio indelebile di uno dei migliori centrocampisti al mondo.
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