La frase di Ancelotti che ha distrutto l’estate ai venditori di sogni (infranti)

La frase di Ancelotti che ha distrutto l’estate ai venditori di sogni (infranti)TuttoNapoli.net
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martedì 30 aprile 2019, 18:27Zoom
di Arturo Minervini
fonte di Arturo Minervini
Calciomercato Napoli

Da dove nasce la delusione? Probabilmente da una forte aspettativa. Chi crea l’aspettativa? La volontà, il desiderio e, nel caso di una squadra di calcio, l’opinione pubblica. Giusto per un club che vuole crescere alzare l’asticella, insensato però pensare di poter stravolgere completamente la propria condizione alimentando ambizioni che sono ancora troppo lontane dalla realtà.

Vidal, Benzema e la bella compagnia. Era già accaduto lo scorso anno, quando l’arrivo di Carlo Ancelotti attivò, in maniera immotivata, una serie di voci incontrollate sull’arrivo di questo tipo di calciatore in azzurro, contravvenendo in maniera drastica alla politica ed alle possibilità del club. Per qualcuno, Ancelotti in panchina equivaleva alla possibilità per il Napoli di comprare top player, come se improvvisamente il fatturato fosse raddoppiato grazie all’avvento di un vincente come Carlo. Teoria che, ben presto, si rivelò fasulla e che ha portato ad una serie di conseguenze con un vero effetto domino, il cui ultimo atto è il rifiuto della maglia di Callejon a Frosinone. Un malcontento che ha origini ben più lontane, radici che si sono insediate nella mente dei tifosi come un maledetto virus del dubbio che porta, in maniera assurda, ad interrogarsi se un secondo posto in campionato ed i quarti di Champions rappresentino o meno un ‘fallimento’. 

Un copione che stava per dipanarsi in maniera praticamente identica con il mercato alle porte. Qualcuno aveva riscritto di Benzema o nuovi calciatori che guadagnano cifre che il Napoli non può e non vuole pagare per non far saltare il banco. Ci ha pensato però Carlo Ancelotti, che oramai ha capito l’antifona, a ridimensionare queste voci e rovinare l’estate di questi venditori di sogni (poi puntualmente infranti dalla realtà). “Il Napoli però non può comprare giocatori che guadagnano 10 milioni a stagione, altrimenti salterebbero i conti e le regole del Fair Play Finanziario non lo permettono. Il progetto va avanti, continua, facendo il passo per quella che è la gamba del Napoli”.  Parole chiare, inequivocabili, che avranno fatto arrossire chi ancora raccontava certe favole. Tutti vorrebbero comprare una Ferrari, ma in pochissimi possono comprarsela. È una verità con cui bisogna confrontarsi, nella vita, così come quando si sceglie di tifare per una squadra di calcio. 

È bastata questa frase lapidaria di Ancelotti per cambiare gli scenari. Esperti di mercato ridimensionati nelle uscite e nella risonanza dei nomi, molto più raggiungibili di altri. Una presa di coscienza che dovrebbe investire anche la tifoseria, che non deve farsi fregare dal nome ad effetto che non sempre rende (si prendano ad esempio i recenti casi estivi di Pastore, Nainggolan e dello stesso Higuain al Milan). La politica del Napoli non cambierà, ma non è nessun tipo di ridimensionamento. È una continuità ideologica che ha sempre portato frutti e continuerà a portarli. Con la speranza, chiaramente, che questo possa tradursi nella vittoria di qualche titolo.